(Gazzetta dello Sport - C.Zucchelli)È nato il 18 giugno, lo stesso giorno di Capello e Montella, due che in giallorosso hanno conquistato uno scudetto. La Roma di ieri vinse 7 delle prime 8 partite, quella di oggi ha fatto bottino pieno. E tra i protagonisti dell’exploit, per citare Garcia, c’è anche chi non ti aspetti: Marco Borriello, il giocatore che Sabatini ha provato a cedere fino all’ultimo giorno e che invece ha convinto il tecnico a regalargli uno spazio. Tanto che adesso inizia a chiedersi se valga poi la pena lasciare questo gruppo a gennaio. I minuti aumenterebbero, i gol probabilmente anche, ma rischierebbe di perdere un finale di stagione forse eccezionale.
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Borriello, il ritratto della felicità
(Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli) È nato il 18 giugno, lo stesso giorno di Capello e Montella, due che in giallorosso hanno conquistato uno scudetto.
IL NUOVO CONTRATTO La nuova vita di Borriello a Trigoria si snoda tra il campo e le scrivanie: da una parte c’è Marco, con i suoi allenamenti impeccabili e la sua generosità in campo, dall’altra c’è il suo agente, Cavalleri, che sta discutendo con la società per prolungare il contratto — scadenza 2015 — e spalmare così l’enorme ingaggio da oltre tre milioni netti a stagione. La trattativa deve però entrare nel vivo, mentre è più vivo che mai il rapporto tra Borriello e Garcia. L’allenatore spesso chiede ai suoi collaboratori di spiegare al giocatore i movimenti che vuole. «E quando si è fatto male Totti non ho avuto dubbi — ha spiegato Garcia — perché ci serviva un uomo d’area. Marco è stato importantissimo». E lui replica così: «Giocare senza centravanti penalizza me ma favorisce la Roma e la cosa più importante è quella. Quando il mister mi mette nella mischia, io mi faccio trovare sempre pronto».
PORTAFORTUNA Se domenica giocherà dal 1’, avrà sulle spalle la responsabilità di sostituire Totti. Ad aiutarlo il fatto di trovarsi di fronte la sua vittima preferita: l’Udinese è la squadra a cui ha segnato più gol, 10. Indimenticabile la doppia tripletta della stagione 2007-2008 col Genoa, condita da un gol da cineteca al Friuli, palleggio e gran tiro di sinistro. Una rete da uno che, come dice Garcia, ha la dinamite nel piede. Quest’anno non l’ha ancora dimostrato, l’allenatore, che così tanta fiducia gli sta dando, aspetta di essere ripagato.
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