rassegna stampa

Boniek: “Rimontare la Juve? Dura, ma se succede…”

(Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli) La rincorsa della sua Roma, nel 1986, ha prodotto solo «un sogno interrotto sul più bello».

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(Gazzetta dello Sport - C.Zucchelli) La rincorsa della sua Roma, nel 1986, ha prodotto solo «un sogno interrotto sul più bello». La storia è nota: i giallorossi di Zibì Boniek recuperarono 9 punti ai bianconeri (con la vittoria che all’epoca valeva 2 punti, ndr), lo scudetto sembrava ad un passo ma poi, a due giornate dal termine... «Arriva il Lecce, e quello che successe ormai lo sapete tutti. Ma appartiene al passato».

Appartiene al presente, invece, la Roma di Garcia. Per provare a conquistare il titolo i punti da recuperare alla Juve stavolta sono 8, più facile magari conquistare la Coppa Italia. Nell’86, corsi e ricorsi, la Roma la vinse. Stavolta ci riprova. E sarebbe la decima. «Per questo la squadra deve mettere tanta energia in questa competizione — dice Boniek —. Mancano le due semifinali e l’eventuale finale, bisogna giocarle col massimo sforzo perché la Roma, per diventare grande, ha bisogno di un trofeo».

De Rossi la pensa nello stesso modo.«È inevitabile. Quando giochi così bene e vinci tante gare — perché non dimentichiamo che la Roma finora ha perso solo una volta — rimanere alla fine a mani vuote è la cosa peggiore che ti possa capitare».

Più facile la Coppa Italia dello scudetto?

«Purtroppo per la Roma sì. In altri anni un girone d’andata come quello della squadra di Garcia avrebbe significato avere dieci punti sulle rivali. Invece, la Juve sta facendo qualcosa di ancora più straordinario. La Roma non può fare più di così e se i bianconeri non rallentano per almeno due o tre partite, diventa impossibile».

La vittoria di due giorni fa può dare slancio alla Roma e mettere pressione a Conte?

«Non credo proprio. L’unico risvolto psicologico che ci può essere è che Totti e compagni capiscano che, almeno nella partita secca, con la Juve se la possono giocare. Per il campionato se ne parlerà l’anno prossimo. Adesso serve il piazzamento Champions senza preliminare, quindi mettere in cassaforte il secondo posto».

Alla vigilia della partita aveva detto: «Sarà un match spettacolare». E’ rimasto deluso?

«Un po’ sì, soprattutto per il livello del gioco. La Juve aveva parecchi titolari fuori, ma comunque ha creato poco anche per merito della Roma. Che ha vinto meritatamente».

Grazie all’ingresso di Pjanic.

«Grazie soprattutto a Gervinho, direi. Il bosniaco ha iniziato l’azione, ma il gol dell’ivoriano è stato bello e importante».

Sempre su Pjanic: la Roma deve blindarlo o se arriva un’offerta da almeno 25 milioni andrà valutata?

«A giugno ci può stare una valutazione di questo tipo, ora no. Ci sono tante dinamiche che non sappiamo, ma una cosa posso dirla: un talento come Pjanic può essere molto utile alla Roma in futuro. Soprattutto ora che ha trovato un allenatore come Garcia, che sa valorizzarlo. Anche il fatto di averlo fatto entrare nel secondo tempo per cambiare la partita, una partita così, è la dimostrazione che per lui è fondamentale».