Nessuno intende scomodare due totem del calibro di Totti e De Rossi, ci mancherebbe altro scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Non sarebbe neanche corretto, per alcuni versi. Ma intanto questa Roma qui, quella che sogna di sbarcare a Tirana per la finale di Conference League, è figlia soprattutto di due uomini della Lupa: Lorenzo Pellegrini e Nicola Zalewski. E non solo perché il gol che ha permesso alla squadra di Mourinho di uscire indenne dal King Power Stadium l'hanno confezionato proprio loro due, ma anche perché Il loro attaccamento alla causa e alla maglia è forse superiore a quello di chiunque altro nella rosa giallorossa. Il percorso Del resto, Pellegrini e Zalewski sono romani e romanisti, cresciuti a Trigoria, hanno il cuore colorato di giallo e di rosso. Insomma, sono tifosi prima che giocatori e questa mescolanza tra sentimenti e professionismo li consegna ad una dimensione diversa da quella di tutti gli altri. Come Totti e De Rossi, appunto, ma anche come Florenzi, un altro figlio di Roma che in giallorosso ha vissuto in modo intenso, nel bene e nel male. E proprio come loro Pellegrini ha proseguito la dinastia dei capitani nati in casa, con l'immensa gioia dello stesso. Qualche anno fa Zalewski era già in Curva Sud a tifare con papà Tonino. Cresciuto ha iniziato all'Alma ha deciso di restare a Trigoria proprio con il padre, dove si sentiva a suo agio. Lì è iniziata la sua storia dove in tanti club di A e B hanno bussato alla sua porta. Mourinho è stato categorico: resta qui.
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