rassegna stampa

Bomber da panchina. Ora Destro vuole anche i big match. E Garcia non ci sente

Ieri a Trigoria sembrava più sereno, ma le dichiarazioni post Cesena non sono state casuali. Destro voleva parlare e ha parlato, prima in campo e poi ai microfoni.

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A volerci leggere un messaggio beneaugurante, a Roma ancora ricordano di un attaccante che 13 anni fa lanciava bottigliette d’acqua al suo allenatore, ma poi alla fine fu determinante per vincere lo scudetto. Chissà, magari è davvero l’unico punto di contatto tra Mattia Destro e Vincenzo Montella, ma l’accostamento viene buono oggi che il centravanti di Rudi Garcia fa un gol ogni 33 tocchi di palla e segna ogni 119 minuti che passa in campo. Poco, in verità, perché da un anno a questa parte — dall’8 dicembre 2013, giorno del rientro post infortunio — Destro ha giocato solo 6 partite per intero. Questi i numeri, diretta conseguenza di quel che è passato nel cervello dell’attaccante dopo la rete al Cesena, un’esultanza fredda e parole ancor più glaciali: «Le panchine? Decisioni che prende Garcia, poi anch’io ragiono e farà le mie scelte».

QUI GARCIA  Nell’attesa, a Trigoria il day after è stato volutamente fatto scivolare via senza sussulti. Nessuna convocazione per Destro, né da parte del d.s. Sabatini né dal d.g,. Baldissoni. Solo un rapido colloquio con Garcia: nulla di particolareggiato, il francese fa così con tutti. In fondo, sarebbe stato peggio tornare sull’argomento, almeno questo il pensiero dello psicologo Garcia. Di fatto, l’allenatore è convinto che proprio le parole di Destro del post partita siano la migliore spiegazione possibile del suo punto di vista, quello del «Destro deve migliorare nel carattere e lui lo sa bene». In soldoni: Garcia vorrebbe vedere piccoli miglioramenti nei movimenti in campo che ancora non riesce a notare, e che porterebbero l’attaccante davvero ad essere un titolare inamovibile della Roma.

QUI DESTRO  Maglia che Destro crede di meritare già adesso, anche nelle partite di cartello. Ieri a Trigoria sembrava più sereno, ma le dichiarazioni post Cesena non sono state casuali. Destro voleva parlare e ha parlato, prima in campo e poi ai microfoni. Che cosa ci sia dietro, è facile capirlo. L’attaccante sa di essere stato oggetto del desiderio del mercato di diversi club, non ultimo il Milan. Sa che per lui la Roma ha rifiutato le avances del Wolfsburg, ma sa pure che Sabatini si è seduto a parlare di una sua possibile cessione. Sa che l’addio non si è consumato anche perché un’offerta da 25 milioni di euro — questa era la valutazione della Roma — non è arrivata a Trigoria. Magari si sarebbe aspettato una revisione del suo contratto, ipotesi accennata all’inizio della scorsa estate e ora in stand by. Tutto a suo tempo, dicono le parti. Dall’Inghilterra rilanciano l’interesse di Chelsea, Arsenal e Tottenham, ma una cessione a gennaio è ipotesi da escludere. Verosimile, invece, che domani a Napoli Destro parta nuovamente dalla panchina. Già, a Napoli. Lì dove Montella tirò la famosa bottiglietta a Capello.