Con l’antica modalità dell’avvertimento a mezzo stampa ieri all'assessore Berdini è arrivato un messaggio in verità abbastanza brutale: o ti allinei alle nostre posizioni, o sei fuori. Chiari (al netto delle smentite, pure queste contemplate nella modalità scelta per l’avvertimento) sia il mittente sia l’oggetto del messaggio, come scrive Alessandro Catapano su La Gazzetta dello Sport.
rassegna stampa
Bivio Berdini. O si adegua o se ne va
La distanza di vedute e di posizioni tra l'Assessore e il resto della Giunta è ormai non più tollerabile
Ed è facilmente intuibile che l’input lo abbia voluto dare la sindaca Raggi, dopo essersi confrontata con il vice Frongia e probabilmente anche con il presidente del Consiglio comunale De Vito e il capogruppo Ferrara.
E non bisogna essere perspicaci nemmeno per individuare nello stadio della Roma l’oggetto del messaggio, perché il dossier Tor di Valle, per importanza e delicatezza, per peso finanziario e politico, è il tema su cui la distanza di vedute e di posizioni tra Berdini e resto della Giunta è meno sopportabile, anzi ormai non più tollerabile.
Da ieri, con tutto il rispetto per il destino di Berdini, i proponenti del dossier Tor di Valle, che attendono di essere riconvocati in Campidoglio, sono più tranquilli: che l’assessore si adegui o getti la spugna, infatti, si è capito che all’interno della Giunta è passata la linea più morbida, quella che non vuole stravolgere il progetto in discussione alla Conferenza di servizi, togliendogli una torre di qua e un’infrastruttura di là, ma «solo» proporre ritocchi, che lo rendano più digeribile all’elettorato del M5S salvandone la pubblica utilità.
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