(Gazzetta dello Sport - C.Zucchelli)«Vincere è importante, ma conta anche fare soldi». Se James Pallotta avesse detto la frase pronunciata qualche giorno fa da Barbara Berlusconi, a Roma sarebbe scoppiato il finimondo. Perché ai tifosi giallorossi, che sono a secco di vittorie da sei anni (Coppa Italia 2008 con Spalletti), dei conti e dei profitti importa poco. D’altronde, in bacheca ci restano le coppe e non i bilanci, e per questo sembra quasi un paradosso che il Milan, la squadra italiana più vincente al mondo, guardi con una sorta di invidia alla Roma, un club che ha vinto appena tre scudetti. Eppure è così: a Milanello guardano Trigoria come esempio di gestione societaria e Trigoria, ovviamente, guarda Milanello come esempio di squadra abituata ai grandi traguardi. Che, anche quando va male come quest’anno, (31 i punti di differenza in classifica), riesce comunque ad arrivare agli ottavi di Champions League.
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Bilanci, gol, stadio Tutto fa Roma-Milan
(Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli) «Vincere è importante, ma conta anche fare soldi». Se James Pallotta avesse detto la frase pronunciata qualche giorno fa da Barbara Berlusconi, a Roma sarebbe scoppiato il finimondo.
E SBARCA LA CNN Sul piano tecnico, Roma e Milan in questo momento non sono paragonabili. Non a caso ieri a Trigoria ieri era presente una troupe della Cnn, che ha intervistato Garcia, Totti, De Rossi, Pjanic e Gervinho, in attesa che i giallorossi a fine campionato sbarchi in Florida e, a luglio, a Boston, Filadelfia, Denver, Dallas e (forse) a Miami. D’altronde, la squadra di Garcia è stata la rivelazione del campionato, quella di Allegri prima e Seedorf poi la grande delusione. Anche qui, un altro paradosso: se la Roma oggi si gode Garcia e tutti i suoi record c’è una parte di merito anche dei rossoneri, che hanno voluto a tutti costi blindare Allegri, il primo nome sulla lista di Sabatini dopo il fallimento dello scorso anno. La Roma ha incassato il no del tecnico di Livorno e ha virato su Garcia. Pallotta lo vuole blindare, intanto lo ha già fatto con l’uomo che lo ha scelto, proprio quel Sabatini che Barbara Berlusconi voleva, tempo fa, per riorganizzare tutta l’area tecnica. Un altro che al Milan piace è Claudio Fenucci, che ha il contratto in scadenza quest’anno. Se lasciasse la Roma, una porta a Milano potrebbe aprirsi in tempi brevi.
VITTORIA MILAN Se il campo dice Roma, le scrivanie dicono Milan. Pallotta guarda con interesse ai rossoneri, che negli Stati Uniti sono famosissimi (vedi copertina del Time dedicata a Balotelli) e che hanno numeri importanti a cui la sua Roma neanche si avvicina. Secondo i bilanci dell’anno 2012-2013 i ricavi rossoneri sono stati di 276 milioni divisi tra diritti tv (140), commerciale (80), stadio (34) e altro (22). Quelli della Roma neanche la metà: 125 il totale, di cui 66 dai diritti tv, 26 dal commerciale, 21 dallo stadio e 12 da altro. Diverso anche il bacino d’utenza: secondo il portale inglese Teen’s Digest il Milan è la squadra italiana con più tifosi nel mondo, 99 milioni, mentre la Roma ne ha meno di 20.
PASSATO E FUTURO Se ai tempi di Rosella Sensi, i rapporti con la dirigenza rossonera erano ottimi, oggi Roma e Milan appaiono distanti in Lega,e simili nell’approccio manageriale. La presentazione del nuovo stadio della Roma è stata studiata anche a Milano, così come alcune iniziative di marketing «vengono viste da noi con interesse. I giallorossi hanno messo in piedi un progetto tecnico ambizioso che presto darà risultati. Inoltre, con l’accordo con la Walt Disney, e altre operazioni commerciali che giudico interessanti ed innovative, dimostra di aver ben compreso quale sia il futuro delle società di calcio». Parole di Barbara Berlusconi. Attuali? No, del marzo 2012. E in 2 anni la Roma non si è certo fermata a Topolino.
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