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rassegna stampa

Bergomi: “L’affare Dzeko sarebbe un messaggio alle rivali da parte dell’Inter”

LaPresse

L'ex difensore nerazzurro: "Se il bosniaco arriva con la testa giusta fa la differenza"

Redazione

Il salto in avanti costringerebbe l’Inter a giocare ufficialmente a carte scoperte. Il colpo Dzeko sarebbe una mossa da scudetto, c’è poco da girarci intorno. Ne è convinto anche Beppe Bergomi, nell'intervista rilasciata a Vincenzo D'Angelo su "La Gazzetta dello Sport".

Che idea si è fatto di questa ipotesi di mercato?

Chiaramente un affare del genere sarebbe un messaggio alle rivali e permetterebbe all’Inter di fare un ulteriore step di crescita. Quando arrivi a un certo livello, l’ultimo passo diventa quello più complicato da fare. Ma Dzeko, se arriva con la testa giusta, è proprio quel giocatore che ti proietta in una nuova dimensione.

Dzeko sembra perfetto per giocare sia con Lukaku sia con Lautaro.

Di sicuro è impossibile vederli tutti e tre in campo insieme, mentre Sanchez permette a Conte di puntare anche sul tridente in caso di necessità, perché Alexis ha le qualità per ballare anche sulla trequarti, come abbiamo visto nell’ultimo derby. Con Edin però l’Inter avrebbe una carta in più da giocare contro le difese chiuse, perché col bosniaco puoi permetterti di alzare la palla, di buttarla in avanti e sfruttare il gioco aereo, cosa che oggi manca ancora a Lukaku. Romelu è devastante, ma nonostante il fisico, non è un gran colpitore di testa e i numeri lo dimostrano.

Con Dzeko l’Inter aggiungerebbe anche un’altra forte personalità all’interno dello spogliatoio.

Non conosco il bosniaco come persona, quindi non saprei dire. Di sicuro ha personalità: la soluzione è sempre quella di pensare tutti al bene dell’Inter, il resto viene da sé.

Però ritrova l’amico Kolarov, con cui ha giocato al City e nella Roma: magari potrà aiutarlo ad inserirsi in fretta.

Avere già dei punti di riferimento all’interno del nuovo gruppo può sicuramente fare la differenza. E poi conosco l’uomo Kolarov, straordinario. Se Dzeko ha la sua stessa umiltà e cultura del lavoro, Conte può stare tranquillo: per lui sarebbe quasi un doppio colpo.