Difesa, attacco, pressione e mentalità. Eccoci finiti dentro il laboratorio tattico di Mourinho, tutto quello che sta provando qui in Portogallo l'allenatore della Roma per portare la squadra alla miglior condizione possibile, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, in vista della ripartenza del 4 gennaio, quando all'Olimpico arriverà il Bologna e la Roma avrà un bisogno disperato di ripartire subito con una vittoria.
La Gazzetta dello Sport
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Nel pacchetto arretrato la grande novità di questo ritiro è la difesa a tre e mezzo. Mou l'ha provata molto di più con il Cadice che con il Casa Pia, vedremo se la rifarà anche oggi nel match con il Waalwijk. A comandare lo "scivolamento" è ovviamente il terzino destro, nella circostanza uno tra Karsdorp e Celik, che in fase di possesso palla si alza e va a fare l'esterno a tutta fascia, in quella di non possesso arretra a fare a tutti gli effetti il terzino, con i tre centrali che scivolano verso sinistra (Mancini e Smalling diventano la coppia, Ibanez va a fare il terzino sinistro). E una soluzione in più su cui Mourinho sta lavorando e che permette alla Roma di attaccare con più uomini, ma anche di essere più compatta ed equilibrata quando invece c'è da difendere. Magari in corsa, magari anche dal via, di certo la rivedremo nelle prossime partite, a partire già da quella con il Bologna.
Davanti, invece, Mourinho nella prima partita – quella contro il Cadice – ha giocato con il centravanti (Abraham) e una seconda punta classica (Zaniolo) a girargli intorno, mentre contro i portoghesi del Casa Pia ha preferito affidarsi all‘attacco veloce, quello rapido, composto dallo stesso Zaniolo e da El Shaarawy.
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