È difficile immaginare le sensazioni che Andrea Belotti si troverà a provare tra poco più di ventiquattr’ore, quando entrerà all’Olimpico per affrontare il Toro. Probabilmente un uragano di emozioni contrastanti. Perché per il Gallo, il Torino rappresenterà sempre uno dei capitoli più importanti della sua vita. Sette anni - sottolinea Emanuele Zotti su 'La Gazzetta dello Sport' - fatti di sacrifici e momenti indimenticabili, che lo hanno portato a guadagnarsi il privilegio di indossare la fascia di capitano. Sotto la Mole l’attaccante è riuscito a guadagnarsi un posto nel cuore del popolo granata, mostrando quella grinta e attaccamento alla maglia che hanno convinto la Roma a puntare su di lui. Per il centravanti sarà la prima partita da avversario con la squadra che lo ha reso grande. Una gara che Belotti dovrebbe iniziare in panchina, come spesso gli è capitato dall’inizio della nuova avventura. Sono 16 le presenze in stagione - 11 in campionato e 5 in coppa - di cui solo 6 da titolare (636 i minuti giocati finora). Sono invece 232 le presenze totalizzate con il Torino, cento i gol segnati: un bottino che lo ha reso il secondo miglior marcatore disempre dopo Paolo Pulici (134).
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Belotti e il vecchio amore. Contro il suo Torino il Gallo spera di ritrovare il gol
Si emozionerà. Ma se avrà la chance, cercherà di sfruttarla per ribaltare le gerarchie di Mou
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