A pagina 161 del suo libro, Rudi Garcia scrive: «Nel 2011 siamo stati eliminati dalla Champions per un solo gol e l’assenza, non compensata, di Marko Basa contro il Cska Mosca». Basterebbe questo a capire quanto fosse importante per lui il gigante montenegrino dagli occhi di ghiaccio che tanto piace ai tifosi (e alle tifose) del Lille. Garcia lo ha conosciuto a Le Mans, lo ha voluto con sé subito dopo aver conquistato il campionato in Francia e lo vuole anche adesso, che il campionato - quello italiano - è ancora da conquistare. Il d.s. del Lille, Frederic Paquet, ha detto che «fino a dopo il Mondiale non ci saranno novità», ma il suo collega Sabatini conta di chiudere quanto prima.
rassegna stampa
Basa, l’uomo di Rudi che ama la kickboxing
Con lui 101 presenze, 14 reti su 18 totali e 8.810 minuti giocati.
KICKBOXING D’altronde, Basa è pronto a partire per Roma, soprattutto dopo la super stagione appena conclusa:al suo fianco Simon Kjaer è tornato a essere un difensore centrale affidabile e L’Equipe lo ha inserito nella squadra ideale al posto di Thiago Silva. Carattere spigoloso, nato «per caso» in Serbia, ha vissuto per sette anni in Montenegro a Cetinje, città natale di Elena di Savoia, seconda regina d’Italia e adora la kickboxing: «Da ragazzino sfogavo la mia rabbia. Ma mia madre mi ha fatto smettere perché pensava fosse pericoloso».
QUATTRO LINGUE E UN ALLENATORE Cresciuto nel Trstenik, club della cittadina dove è nato Vladimir Jugovic, passato poi al Belgrado, è stato venduto al Le Mans per 50mila euro. Nel 2007 ha conosciuto Garcia, ma dopo una stagione è passato alla Lokomotiv Mosca per 6,5 milioni, ci ha giocato tre anni e nel 2011 il trasferimento a Lille. Sempre per lo stesso motivo: Garcia. Con lui 101 presenze, 14 reti (su 18 totali) e 8.810 minuti giocati. Basa parla quattro lingue (inglese, francese, serbo e russo), forte nel gioco aereo, ha buona capacità di palleggio, grazie a un passato come centrocampista: «Ma ho sempre amato la difesa, il mio habitat naturale». Ecco perché Garcia lo ha scelto. Un’altra volta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA