rassegna stampa

Astori & Romagnoli. È l’attimo fuggente per prendersi la Roma

Lo stop di Castan per infortunio offre spazio ad Astori e blocca l'eventuale cessione di Romagnoli.

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Un mancino ne libera altri due. Quattro settimane scarse alla prima sfida ufficiale, quella del 30 agosto contro la Fiorentina, da Boston si intravede già il ritiro in Austria e il campionato. Il tempo giusto per sistemare la Roma. E per rimediare all’imprevisto. Leandro Castan è fuori gioco, l’infortunio all’adduttore per il momento lo toglie di mezzo. Oggi a Boston gli accertamenti clinici chiariranno l’entità del guaio muscolare: il brasiliano non ha uno storico in fatto di k.o. muscolari, ieri il dolore si era attenuato, il rischio stiramento va comunque scongiurato. Tempo per recuperare ce n’è anche, ma la vita è adesso. Qui si fa la Roma, qui si costruisce la stagione che sarà. E allora benedetto l’acquisto di Astori, nel giro di pochi giorni sorpresa del mercato, alternativa di lusso e ora indispensabile al fianco di Mehdi Benatia. E di conseguenza pure uno stop ad Alessio Romagnoli, a lungo in odore di cessione in prestito: si ferma qui, perché ora più di prima serve a Garcia. 

NOTA POSITIVA  Alessio serve almeno quanto Astori, una delle poche, pochissime, note positive del match perso sabato a Filadelfia contro l’Inter. Garcia l’aveva anche detto: «Giocherà presto, deve imparare i meccanismi difensivi della squadra». La prima è stata buona: là dietro è stato il migliore, mettendo in mostra le caratteristiche per cui la Roma è andato a cercarlo al punto di incastrarsi in una duello con la Lazio. L’azione dai suoi piedi parte fluida, in questo senso non fa rimpiangere Castan: più volte si è visto l’ex Cagliari cercare con il pallone basso il centrocampista più libero, non con appoggi banali, ma quasi sempre alla ricerca di un passaggio per aprire il campo. Visione di gioco e colpi di testa, questa la sintesi della partita di Astori. Nulla di clamoroso, per carità, ma certo un segnale incoraggiante proprio nel giorno più buio della tournée americana, tra prestazione della squadra tutta e infortuni annessi. 

ALTALENA  Non si può dire ancora lo stesso però per Romagnoli, tuttora alla ricerca di una continuità di prestazione persino all’interno dello stesso match. La Roma crede ciecamente in lui, il rinnovo del contratto di inizio estate (con scadenza giugno 2018) ne è la riprova. Negli States, però, il baby giallorosso ha alternato momenti positivi a quarti d’ora quasi da dimenticare. Garcia lo stimola spesso, la società lo blinda al punto di considerarlo il difensore centrale del futuro. Alla Roma però il tempo giusto è il presente. Ed a lungo è stata in piedi la possibilità che Romagnoli potesse essere ceduto in prestito, soprattutto per garantirgli minutaggio ed esperienza. Alla porta della Roma, del resto, c’era la fila di squadre pronte ad accoglierlo, senza far battere ciglio. Walter Sabatini, però, ha respinto tutti, rimandando il discorso a fine mercato, in attesa di vedere gli sviluppi statunitensi. E, a conti fatti, è stato anche un bene, quasi un colpo di fortuna, visto l’infortunio in cui è poi incappato Castan. Ora, però, è lui, Alessio, a dover cogliere l’occasione, a crescere al punto di non sentirsi più solo una bella promessa, ma anche un giocatore su cui puntare subito. Fin da oggi, fin da questi giorni di Boston.