Qualcuno parte, qualcuno no, qualcuno attende. La difformità da un’Asl all’altra lungo l’Italia ha fatto saltare il tappo diplomatico del calcio italiano. Di fronte al trattamento diverso da un luogo a un altro sulla gestione dei convocati per le nazionali ha fatto esplodere l’Inter, scrivono Matteo Brega e Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".
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Asl-Nazionali, è caos: stop a Roma, Lazio e Fiorentina. Marotta: “Serie A falsata”
Bloccate per le norme anti-Covid le partenze dei convocati dei tre club. Non quelle dell’Inter. L’ira dell’a.d.: "Iniquo, allora boicottiamo le gare"
Furioso come poche altre volte. L’a.d. dell’Inter Beppe Marotta non ci sta, la differenza di valutazione delle singole Asl non viene accettata dal club nerazzurro. "Questa situazione è iniqua – ha detto -, siamo rammaricati: invochiamo l’intervento del ministero dello sport. Così i campionati vengono alterati". L’Inter ha infatti visto partire i suoi nazionali diretti all’estero, la stragrande maggioranza già ieri sera dopo la partita di Bergamo. "Ma è assurdo che le Asl si comportino in modo diverso da Roma 1 o Roma 2, o da Milano a Firenze - ha aggiunto Marotta -. C’è la zona d’ombra nella mancanza di centralità di questa gestione. In questo modo ogni Asl diventa centrale nella gestione dei club".
Da Firenze è partito tutto, con lo stop dell’Asl locale ai convocati della Viola. L’unico positivo è Callejon, eppure tutti i giocatori chiamati dalle rispettive nazionali resteranno a Firenze. Così come quelli di Lazio e Roma che hanno tre e due positivi.
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