rassegna stampa

Aquilani si offre: giallorossi freddi. E Keita rinnova

Si va verso un contratto fino al 2016, rinnovo per un’altra stagione, su basi economiche non distanti dall’accordo appena scaduto, ovvero un ingaggio di 1,2 milioni di euro più bonus

Redazione

A volte ritornano. A volte anche no, perché può capitare che dall’altra parte la risposta sia freddina. Storie di centrocampo, di un ex che spinge per rientrare alla base e di uno che ex non ha nessuna voglia di diventare. Come Seydou Keita, che è rientrato ieri mattina a Fiumicino dal Mali. Non certo a Roma in vacanza, ma con l’obiettivo rinnovo fisso in testa. Non ha ancora incontrato il d.s. Walter Sabatini, impegnato a Milano in altre faccende. Ma il meeting ci sarà a breve, non oltre questa settimana. E l’esito appare scontato: si va verso un contratto fino al 2016, rinnovo per un’altra stagione, su basi economiche non distanti dall’accordo appena scaduto, ovvero un ingaggio di 1,2 milioni di euro più bonus. Questo è l’orientamento della società. E coincide con la volontà del maliano, che ha lasciato cadere ogni dubbio dopo aver in un primo tempo ascoltato le sirene della Premier League. In realtà, il rinnovo sarebbe già stato firmato se Keita non avesse subito, a marzo, un infortunio al ginocchio che l’ha tenuto fuori per diverse settimane e che ha frenato l’operazione.

RITORNO MANCATO - Il sì, in ogni caso, dovrebbe essere stato solo rimandato. Buon per Rudi Garcia, che considera il centrocampista africano una pedina fondamentale in campo ma soprattutto dentro lo spogliatoio. Keita resterà alla Roma, in un reparto che deve fare i conti con l’incognita legata a Kevin Strootman. E che probabilmente non vedrà il ritorno a Trigoria di Alberto Aquilani. Il centrocampista è in scadenza con la Fiorentina, con la Roma c’è stato un abboccamento circa un mese fa. Il giocatore si è proposto, la Roma s’è messa ad ascoltare ma ha avanzato un’offerta di ingaggio timida, inferiore al milione di euro a stagione. Parti distanti, evidentemente. Ed è difficile immaginare che se ne torni a parlare.