FrancescoTotti gli chiede se tornerebbe indietro e la sensazione è che indietro non tornerebbe solo Alberto Aquilani, a cui viene posta la domanda, ma anche l’ex capitano della Roma. Come scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport, corsi, ricorsi, ricordi e malinconia sono i sentimenti che Aquilani ha messo in mostra su Instagram raccontando il giorno del suo esordio in Serie A. E raccontando, soprattutto, un particolare di quel maggio del 2003: "Il mio esordio in Serie A, Roma-Torino. Siamo avanti 3 a 1, con una doppietta di Cassano e un fantastico gol di Daniele. Manca poco alla fine, Capello cerca il mio sguardo e mi dice: "Cambiati, tocca a te". Non ho tempo di provare tutte quelle emozioni che mi ero immaginato da bambino, perché in pochi secondi mi ritrovo a dare il cambio a Emerson e a calpestare per la prima volta il prato dell’Olimpico. Entro e scattano i tre minuti di recupero nei quali però non riesco a toccare un pallone giocabile. Mi si avvicina l’arbitro Pieri e mi dice: "Tranquillo, finché non tocchi il pallone, io non fischio la fine". La partita dura un minuto e mezzo in più del previsto, tocco il mio primo pallone in Serie A e sento i tre fischi finali. Difficile dimenticare un gesto simile. Impossibile dimenticare quella giornata". Impossibile per lui, impossibile per Tiziano Pieri, che su Twitter ha scritto: "Prima di essere arbitri bisogna essere uomini". Aggiungendo poi a Radio Radio: "Gli dissi “Benvenuto in Serie A”. A guidarmi, in quel caso, fu il cuore".
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Aquilani ricorda: “Io al debutto, Pieri allungò la gara per me”
L'ex centrocampista giallorosso parla del suo esordio in Serie A con la Roma di Fabio Capello
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