Si continua a lavorare per l'apertura degli stadi al 75 per cento. I colloqui tra Cts e Consiglio dei Ministri sono all'ordine del giorno, tanto che ieri la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ha spiegato come sia necessario un ulteriore ampliamento nei limiti del possibile. Come scritto da Valerio Piccioni su La Gazzetta dello Sport, il Ministro Speranza ha spiegato che l'ampliamento degli stadi è "strettamente connesso ai risultati della curva epidemiologica". Per questo si parla di non meno di quindici giorni per considerare validi i numeri che si avranno di ricoveri e terapie, sperando si possa davvero riaprire il prima possibile.
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Apertura stadi al 75 per cento: ci siamo quasi
Le modifiche potrebbero attuarsi non prima di 15 giorni. Ma c'è ottimismo da parte del Cts e del sottosegretario allo sport Valentina Vezzali.
Anche Draghi si accoda a quanto detto da Speranza e Vezzali, ribadendo come la volontà sia quella di allentare i controlli quanto prima possibile. Mentre i palazzetti al chiuso sperano si possa ritornare a vedere almeno il 50 per cento dei posti riempiti (per adesso ancora al 35 per cento), si pensa anche alla Nations League di ottobre, dove l'Italia rischia di non avere una fetta di pubblico particolarmente ampia a sostenerla, proprio a causa di queste lunghe tempistiche.
Resta indiscutibile l'obbligo di green pass o mascherine per poter ritornare negli stadi e nei palazzetti, condizione che ha portato la Roma a iniziative quali la possibilità di vaccinazione allo stadio Olimpico (senza prenotazione) nei giorni scorsi.
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