E’ l’uomo che, insieme a Spalletti, aveva messo realmente la firma sul 4-2-3-1 che, più di dieci anni fa, aveva incantato mezza Europa. Ma ormai, per i romanisti, Aurelio Andreazzoliè l’uomo a cui è legata una delle sconfitte più dolorose della storia giallorossa, certamente la peggiore dell’era americana. C’era lui in panchina il 26 maggio del 2013, quando la Roma perse la finale di Coppa Italia contro la Lazio, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. La Roma ci arriva da favorita, ma Andreazzoli lascia in panchina Pjanic e Florenzi, sceglie Destro, che faticava a reggersi in piedi per problemi al ginocchio (verrà operato poco dopo) al posto di Osvaldo e negli ultimi minuti inserisce la meteora Dodò. La coppa va alla Lazio, Andreazzoli saluta tutti tra mille polemiche.
rassegna stampa
Andreazzoli ritrova il suo passato e sfida chi non gli perdona quel derby
Tra emozioni e (brutti) ricordi il tecnico del Genoa verso l’Olimpico
Torna a Trigoria (anche in questo caso in senso letterale) con Luciano Spalletti nel 2016, ma la storia dura poco. Andreazzoli ha voglia di mettersi alla prova, va ad Empoli e poi adesso la grande occasione con il Genoa. Ironia della sorte, riprenderà proprio dalla squadra che, per tanti anni, è stata la sua vita. Ci sarà un pizzico di emozione ma anche tanta voglia di rivincita.
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