Nel calcio, i nostri veri rivali degli ultimi dieci anni sono proprio loro: gli spagnoli. La svolta nel 2008: nata dalla morte di un tabù che faceva sentire noi imbattibili e loro frustrati apparentemente senza rimedio. L’alba di una nuova Spagna nacque con l’eliminazione dell’Italia da quell’Europeo (poi vinto), a seguire sarebbe sorto il sole di un dominio senza confini per anni: un Mondiale, un altro Europeo. Boccata d’aria azzurra in Francia nel 2016, ma era un’eccezione, più che un’illusione: il 3-0 al Bernabeu del settembre 2017 fu l’inizio della nostra fine. Il vero momento di sbriciolamento della Nazionale, fuori da un Mondiale dopo sessant’anni, ricorda Andrea Elefante su "La Gazzetta dello Sport".
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Ancora Italia-Spagna: stavolta sarà decisiva tra certezze bianconere e speranze giallorosse
La Roma è attesa da una notte simile a quella dell’Inter di tre settimane fa: la spinta di uno stadio stracolmo per esorcizzare il ricordo di schiaffi presi in terra spagnola
La Roma è attesa da una notte simile a quella dell’Inter di tre settimane fa: la spinta di uno stadio stracolmo per esorcizzare il ricordo di schiaffi presi in terra spagnola senza neanche il tempo di girare la faccia. L’Inter cadde senza alibi a Barcellona e a San Siro, dopo molta sofferenza, trovò la forza di rialzare la testa. Quello che deve fare la squadra di Di Francesco dopo il crollo del Bernabeu e quello non meno rovinoso di Udine, in campionato: la Champions ancora una volta possibile medicina dei suoi malori non guariti, una febbriciattola che la sta prostrando, visto da quanto dura. La prospettiva migliore è addirittura di planare sugli ottavi assieme alla squadra di Solari, ma dopo aver volato più in alto.
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