Diego Perotti per lui è uno specchio in cui guardarsi e giudicarsi. Lucas Ocampos oggi si troverà di fronte l’esempio di un predecessore speciale, arrivato al Genoa per rilanciarsi nel momento più complicato della carriera e partito un anno e mezzo dopo come campione consacrato, scrive Alessio Da Ronch su "La Gazzetta dello Sport". Sulla corsia di sinistra dell’attacco del Genoa Perotti ha regalato magie ed è tornato grande. Lui, invece, non c’è ancora riuscito: due gol, nessun assist, qualche lampo di una classe indubbia, ma, come ammette pure Ivan Juric: «Solo a corrente alternata». Questi i numeri: 11 presenze in campionato, 9 da titolare, 6 occasioni create, 6 conclusioni nello specchio su 12 totali, 15 cross distribuiti, neppure un passaggio filtrante, 10 dribbling riusciti e 19 falliti.
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Altalena Ocampos: il Genoa aspetta l’erede di Perotti
L’esterno argentino sfida il «maestro»: l’obiettivo è ripeterne la parabola rossoblù
Come Perotti, Lucas ha lasciato l’Argentina giovanissimo per l’Europa, con l’etichetta del predestinato. Come lui ha subito trovato il successo, poi, ostacoli difficili da superare e un infortunio che gli ha complicato la vita. Ora però tutti aspettano un suo cambio di passo, la conferma del suo talento. Assenze e partenze gli hanno reso più agevole la conquista di un posto da titolare nel Genoa che, proprio su di lui e Ninkovic punta per confermare la sua fama di ammazzagrandi al Ferraris. Qui sono cadute Milan, Fiorentina e Juve, il Napoli ha strappato un pari.
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