Potremmo chiamarla idoneità sportiva post Covid-19, il passaggio indispensabile per poter riprendere ad allenarsi, scrive Valerio Piccioni su "La Gazzetta dello Sport". Le "raccomandazioni" sono state diffuse ieri sera e sono rivolte a tutti gli sportivi professionisti dalla Federazione medico-sportiva e dal suo comitato scientifico, per giungere a una "nuova idoneità". Si comincia con il dividere in due gruppi i calciatori e gli altri sportivi professionisti. Da una parte ci sono i "positivi accertati e guariti", ma anche quegli atleti che a giudizio del responsabile sanitario "abbiano avuto sintomi riferibili – fra i quali 37,5 gradi di febbre, tosse, astenia, dispnea, mialgie, diarrea, anosmia, ageusia". Dall’altra ci sono i negativi, gli asintomatici nel periodo (quindi i non testati), ma anche coloro che sono stati a contatto con i positivi.
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Allenamenti, ecco come ripartire
Le linee guida della Federmedici: calciatori divisi in due gruppi, tampone ogni 4 giorni ai non "immunizzati", esami del sangue e ripresa graduale
Le disposizioni prevedono la necessità di un esame clinico effettuato dal responsabile sanitario e di sottoporsi al tampone. Gli atleti RNA negativi si sottoporranno al test IgG/IgM (ricerca anticorpi). In base all’esito del controllo saranno considerati o immunizzati, o ancora soggetti all’infezione e quindi con la necessità di sottoporsi al tampone ogni 4 giorni. Questo prevede la prima parte del protocollo. Per quanto il primo gruppo, dopo tutti test, ci dovrà essere un "nullaosta infettivologico" per la ripresa. Il periodo individuale di graduale recupero sarà di 15 giorni. Per il secondo gruppo, oltre al tampone ogni 4 giorni, è previsto un test da sforzo massimale, l’ecocardiogramma, la spirometria e le analisi ematochimiche.
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