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rassegna stampa

Allenamenti di gruppo verso il via libera

LaPresse

Oggi c’è la riunione del Comitato Tecnico Scientifico. In settimana vertice con Conte, assemblea di Lega e consiglio federale. Il governatore della Lombardia frena

Redazione

La questione calcio è all’ordine del giorno della riunione di oggi del ComitatoTecnico-Scientifico del governo. Ma l’orientamento resta quello emerso venerdì: via libera agli allenamenti collettivi con alcuni paletti da non oltrepassare. Le squadre, seppure con percorsi diversi, stanno affrontando e programmando tutti gli esami previsti prima di arrivare alla fase del "ritiro permanente". Come scrive Valerio Piccioni su "La Gazzetta dello Sport", il parere del Cts sarà inviato al ministro della salute, Roberto Speranza, l’interlocutore governativo con cui si relazionano i 20 esperti della task force riunita quotidianamente presso la Protezionecivile. Speranza lo condividerà con il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, che lo integrerà nelle linee guida relative appunto agli sport di squadra, e all’apertura dei centri sportivi.

La validazione del protocollo permetterà ai medici sociali di non avere più dubbi sulla serie di controlli e di esami preventivi per calciatori e membri dello staff prima della ripartenza effettiva degli allenamenti (ora siamo solo al lavoro individuale "facoltativo"). In settimana, partiranno tutti per allinearsi al via generalizzato del 18 maggio. Il parere del Cts ruoterà intorno ad alcuni punti fermi. Primo fra tutti il no al modello tedesco che non prevede l’automatismo giocatore positivo-messa in quarantena della squadra. Si dovrà, invece, osservare come tutti i cittadini il periodo di isolamento di due settimane.

C'è però lo scetticismo del governatore lombardo Attilio Fontana, in controtendenza rispetto anche al suo partito, la Lega: "Mi sembra estremamente complesso che il campionato riparta. Hanno appena ricominciato gli allenamenti e hanno già trovato dei giocatori contagiati. Penso che varrebbe la pena anche per il calcio ricominciare più avanti, magari ad agosto, per finire il campionato". La speranza è che invece proprio un via a metà giugno, aiutato dalla variabile caldo, darebbe più garanzie. Come dire: se non si riparte ora, non si riparte più. In un mese, se il monitoraggio dei dati non presenterà sussulti e nuovi allarmi, si potrebbe cominciare a giocare (nel weekend 13-14 giugno).

In settimana ci sarà anche l’incontro del mondo del calcio e dello sport con il premier Conte e il ministro Spadafora. Ripartire in serie A significa provare a farlo magari più in là con la B, ma anche evitare che lo stop della LegaPro abbia effetti devastanti sulla mutualità. Insomma, su questo è probabile che il premier insista, quella della serie A dovrà essere comunque una ripartenza utile a tutto il sistema.