Alisson torna a parlare. Domenica sera il suo Brasile ha sconfitto per 3-0 l'Austria e ora si prepara ad affrontare la prima gara del Mondiale contro la Svizzera. Titolarissimo di Tite, decisivo per la Roma. Oggi, secondo molti, vale 70 milioni: "Ma non ci penso. Il mio lavoro è parare, conta questo e fare il massimo al Mondiale". Ecco il resto delle sue dichiarazioni riportate da "La Gazzetta dello Sport":
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Alisson: “Futuro dopo il Mondiale. E alla Roma dico: tieni Nainggolan”
Il brasiliano tra Seleçao e Trigoria: "Nuova mentalità, lottare per vincere non basterà più. Si abusa della parola “scudetto”, ma servono equilibrio e consapevolezza"
Club o nazionale, cambia poco: in porta non si passa.
Potrei essere considerato importante solo se riuscissi a vincere qualcosa con i miei compagni, ciò che conta è portare le mie squadre sempre più in alto.
Da dove ripartirà la Roma?
Da un’annata super, nessuno ci avrebbe scommesso. Abbiamo risposto con risultati importanti, clamorosi se parliamo d’Europa.
Il più importante?
Aver cambiato la mentalità. Era facile deprimersi ed esaltarsi in poco tempo, ma ora c’è la consapevolezza che prima mancava. Lottare per vincere, da ora, non basterà. Servirà di più.
Se non arrivassero i trofei?
Si farebbero le valutazioni del caso per capire ciò che non è andato, senza distruggere nulla di quanto fatto di buono.
Liverpool-Roma 5-2: cosa le viene in mente?
Quei 90’ saranno utili. Abbiamo superato Chelsea, Atletico e Barça. Con i Reds non è andata come avremmo voluto, ma siamo usciti a testa alta e certi errori non si ripeteranno.
Juve irraggiungibile?
Penso solo alla Roma, ma con moderazione. Si abusa della parola “scudetto”, ma servono equilibrio e consapevolezza.
Nainggolan resta?
Radja è fortissimo. Per alzare l’asticella uno come lui è fondamentale.
Lei, invece, cosa farà?
Capisco che i tifosi vogliano delle risposte, ma sono concentrato sul Mondiale. Dopo la Russia decideremo.
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