Dodici giocatori dodici. Se poi ci vogliamo mettere anche Gianluca Curci, arriviamo addirittura a 13. Una squadra e un pezzetto, quella che mancherà a Rudi Garcia nella trasferta di domani pomeriggio a Cagliari. Se non basta per giustificare il momento di difficoltà dei giallorossi, almeno un po’ aiuta.
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Aiuto, la Roma si è ristretta. Al Sant’Elia senza 13 giocatori
Con tutte le assenze ci si potrebbe fare una squadra almeno ambiziosa.
UNA SQUADRA OUTCi si potrebbe fare una squadra almeno ambiziosa, di certo a trazione (molto) anteriore. In porta uno tra Lobont o Curci, una linea difensiva formata da destra a sinistra da Florenzi, Manolas, Castan e Balzaretti, due intermedi di corsa e sostanza come Strootman e De Rossi e tre trequartisti molto offensivi come Ibarbo, Gervinho ed Iturbe, dietro l’unica punta, il nuovo Doumbia. Avanza ancora il giovanissimo Sanabria, mettetelo un po’ dove preferite, può fare il trequartista o volendo anche la punta centrale all’occorrenza. Il bello è che, nonostante tutto ciò, Rudi Garcia domani riuscirà a mettere in campo lo stesso una squadra altamente competitiva, almeno sulla carta (sarà il campo poi a dirci se sarà davvero così o no). Certo, poi faticherà a girarsi indietro, verso la panchina, dove ci sarà un manipolo di giovani di belle speranze, oltre magari a qualche vecchia gloria (Cole) e qualche difensore in attesa di ripresa (Maicon o Torosidis).
CONGIUNTURE ED ERRORI Se non ci fosse questa squadra qui fuori causa, verrebbe quasi da pensare che la Roma si sia di colpo ristretta. Emblematica è stata ad esempio la frase di Walter Sabatini nella conferenza di mercoledì scorso («Siamo vittime di una congiuntura astrale»), anche se poi le cause sono tante: sfortuna sì, ma anche errori e imperizie. Di fatto, però, la Roma che aveva costruito due squadre, quella dei doppioni in ogni ruolo oggi non c’è più. Potrebbe cominciare a riprendere fiato la prossima settimana, quando rientreranno in gruppo Gervinho e Doumbia, anche se poi bisognerà capire in che condizioni torneranno dalla Coppa d’Africa, soprattutto a livello di consumo di energie nervose. A vedere però il paragone con le altre panchine della Serie A, soprattutto quelle delle squadre di vertice, domani a Garcia verranno i brividi. Sperando, ovviamente, di non dove ricorrere a qualche cambio forzato, che di questi tempi con la Roma non si sa mai.
CONCOMITANZA Già, perché poi in questi casi si ricorre alla Primavera. Garcia lo ha già fatto con il giovane Verde e lo rifarà domani, integrando la panchina con Marchegiani, Calabresi, Pellegrini e Vestenicky, tutti da tempo nell’orbita della prima squadra. Sperava in qualcosa in più e magari lo farà anche, nel rispetto però di una competizione importante come il Torneo di Viareggio, dove la Roma sta andando bene e spera dopo tanti anni magari di fare risultato. Di certo, ripenserà con un po’ di nostalgia alla panchina dell’andata. Quel giorno all’Olimpico seduti c’era un certo Totti, con Pjanic e Ljajic, per esempio. Domani saranno tutti in campo, più per necessità che per virtù.
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