rassegna stampa

“Adesso tirate o no?”: DiFra lancia l’attacco

Il tecnico della Roma ha tutti giocatori offensivi in buone condizioni: la scelta è ampia

Redazione

Non sarà la prima volta a livello statistico, ma per Eusebio Di Francesco è come se lo fosse. Tutti e sei gli attaccanti abili e arruolati, nessuno andrà in panchina anche se acciaccato o per fare numero, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". E questo accade per la prima partita del ciclo di fuoco che dirà tanto sulla Roma europea. Attaccanti pronti, fisicamente e mentalmente, visto che è ieri è arrivata l’ammissione: anche Schick sta dando le risposte che Di Francesco si aspetta, si allena con continuità e sembra pronto a mettersi alle spalle tutti i problemi che lo tormentano da agosto.

Potrebbe essere proprio il ceco ad avere la grande occasione: non gioca titolare dalla partita contro il Sassuolo del 30 dicembre. Ora chiede spazio, magari al centro se dovesse riposare Dzeko, che comunque giocherà le prossime quattro, oppure sulla fascia, dove è stato provato in questi giorni. Di Francesco ieri ha ammesso che forse non è ancora il momento per rivederlo dall’inizio, ma se dovesse accomodarsi in panchina e poi subentrare nessun dramma: Patrik è pronto a debuttare in Champions mercoledì con lo Shakhtar, dove in questa stagione non è mai stato impiegato. Detto che un posto dovrebbe essere di Ünder, l’altra maglia se la giocano El Shaarawy e Perotti, con l’argentino che sembra lievemente favorito.

Adesso che tutti gli attaccanti si sono sbloccati, anche se insieme non arrivano ai 30 centri di Salah col Liverpool, la Roma non solo sarà costretta a ruotarli, ma può finalmente fare di necessità virtù e far tirare il fiato a quelli che fino a questo momento hanno giocato di più. In campionato Dzeko le ha giocate tutte e, Alisson escluso, è quello che ha più minuti nelle gambe, El Shaarawy ne ha saltate tre, Perotti cinque, mentre Ünder, Defrel e Schick sono sicuramente più freschi. E magari la maggior concorrenza può essere da stimolo per una squadra che è il sesto attacco della Serie A e non è neppure arrivata a 40 reti.

Ecco perché Di Francesco continua ad insistere con esercizi e schemi offensivi sempre nuovi, in cui spesso si mette con i suoi collaboratori davanti alle punte per far vedere i movimenti, provarli e riprovarli. E chiede di tentare di più la conclusione, tanto che qualche giorno fa in campo parlava (più o meno…) così: "Tirate o no?". Scoprirsi non più Dzeko ­dipendente, o magari ritrovare un bosniaco fresco e convinto, può essere una delle chiavi della primavera giallorossa.