L’ora delle scelte. Dure, decise, divisive, quelle che potrebbero anche sfiorare l’impopolarità. Il mantra della Roma è chiaro: occorre un allenatore che faccia voltare pagina in fretta, riporta "La Gazzetta dello Sport". I profili che si delineano per anestetizzare un ambiente bollente sono essenzialmente due: un guerriero che abbia spalle larghe nei confronti dei pregiudizi e che sappia dare ritmo, gioco e carattere allo spogliatoio. Oppure un «marziano» in stile Garcia, che piombi sul pianeta Trigoria totalmente disinteressato della bufera che ha soffiato finora e proprio per questo riesca a distaccarsi da qualsiasi cascame psicologico ereditato dal passato recente. I due profili portano a Sinisa Mihajlovic e Paulo Fonseca. Il primo è un gladiatore della panchina che col tempo ha sempre più raffinato il proprio bagaglio di conoscenze. Che una parte della tifoseria giallorossa lo contesti (tanti gli striscioni apparsi contro di lui in città) per il suo passato laziale non lo impressiona affatto, perché uno che è stato c.t. serbo, al Milan e all’Inter come vice, conosce la tempesta. Fonseca ha addosso le stimmate del secondo profilo. Allo Shakhtar ha fatto assai bene, ma il club ucraino è pronto a liberarlo per una sorta di accordo morale. Restano in corsa anche De Zerbi che sarebbe stato contattato e piace Gattuso per grinta, carattere e comportamenti.
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Adesso si aspetta Totti direttore tecnico. Panchina: Miha sfida Fonseca
Occhio anche a De Zerbi. Peserà l’ok dell’ex capitano
Chiunque sarà il prescelto, questi avrà senz’altro bisogno di una cosa: dell’appoggio unanime della dirigenza. Soprattutto di Totti, per questo si attende la nomina a direttore tecnico il prima possibile. Solo la sua garanzia può far metabolizzare profili che, per un verso o per un altro, non convinceranno mai tutta la tifoseria.
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