Pallotta non intende pregare il 'dimissionario' Sabatini a rimanere alla Roma, la prossima stagione. Il presidente vuole un direttore sportivo che si limiti ad eseguire un compito. Il problema è (stato) il mercato, Sabatini ci ha messo sempre un po’ più di fantasia. Ha sempre lavorato potendo contare su un budget, per la verità quasi sempre costruito da lui stesso con le cessioni, e poi sviluppando il suo mercato. Nelle ultime due sessioni Pallotta ha messo bocca su diverse operazioni: da Romagnoli fino a Mazzitelli, l’elenco è lungo e nelle sue idee il nuovo d.s. sarà uno che ascolterà anche i suggerimenti «statistici» prima di impostare una trattativa.
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Adesso Sabatini completa l’opera con le cessioni
Per il bilancio via Paredes, Sanabria e Sadiq. I motivi dell’addio e i silenzi di Pallotta
Marcello Carli e Manuel Gerolin sono due nomi verosimili. Fino al 30 giugno però, come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", la Roma è ancora tutta di Sabatini. Perché il pareggio di bilancio è un obiettivo, e lo si raggiungerà non con le cessioni dei rientranti Iturbe, Doumbia e (forse) Ljajic, ma con gli addii di Sadiq (Arsenal e Dortmund), Paredes (Liverpool) e Sanabria (Atletico Madrid).
(D. Stoppini)
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