Alla vigilia della 50a partita italiana, Mohamed Salah vuole ridiventare un giocatore della Roma. Un giocatore importante, dopo che dal derby dell’8 novembre non è stato più lui. Spalletti lo ha ribadito anche ieri e a distanza di due mesi e mezzo dall’intervento di Lulic che gli ha lesionato i legamenti della caviglia sembra arrivato il momento di mettersi alle spalle le difficoltà, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport".
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Adesso alla Roma serve più Salah
A distanza di due mesi e mezzo dall’intervento di Lulic che gli ha lesionato i legamenti della caviglia sembra arrivato il momento di mettersi alle spalle le difficoltà
Anche perché l’egiziano adesso ha il fiato sul collo di El Shaarawy ed, eventualmente, Perotti: dei tre è quello tecnico e con più capacità di corsa in campo aperto, ma con Spalletti c’è bisogno anche di altro. E il tecnico ieri non ha fatto niente per nascondere quanto si aspetta da lui: «Salah è stato penalizzato dall’infortunio: si vede che non ha ancora lo la spunto e la brillantezza che avevano contraddistinto le sue qualità. Lui, come prima cosa, deve pensare sempre a puntare l’uomo: è questa la sua qualità, è casa sua». Il ragazzo deve sentirsi libero, essere sbarazzino, per usare un termine scelto proprio da Spalletti ieri, ma deve anche imparare ad essere tatticamente più disciplinato ed inserito in una squadra: «Non conta tanto giocare dieci metri più o meno fuori dal campo, ciò che va riconosciuto è quando si deve venire a prendere la palla sui piedi o in profondità: quella è una situazione che bisogna riconoscere».
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