Congelato quasi un anno fa causa virus, oggi per l’Uefa il Fair Play Finanziario è il passato. Non ha più senso. Illudersi che le squadre possano rispettare i nuovi parametri meno rigorosi del pareggio di bilancio è pura utopia. Di Fair Play se ne farà un altro, domani l'Uefa ne parlerà in una conferenza aperta con il Parlamento Ue per spiegare che è il momento di cambiare e che, verso fine anno, nascerà un nuovo sistema di regole, diverso da quello inventato da Platini e Infantino. Fondato sul principio "spendi il necessario senza sprechi", scrive Fabio Licari su "La Gazzetta dello Sport". Oggi forse non c’è un club che sia in linea con i parametri e non per colpa sua. Zero flusso di cassa dagli stadi. Mercato di fatto inesistente che quindi non rifinanzia. Liquidità ridotta per tutti, Italia compresa. E contratti però da onorare. Il calcio è in crisi, ma gli stipendi non scendono. Situazione non più sostenibile. Se impedire le spese non è più possibile, si cercherà almeno di imporre tetti a salari e trasferimenti. Obiettivo: approvazione entro fine anno, con entrata in vigore dal 2022, e periodo di adattamento graduale, qualche anno, prima di andare a regime e consolidarsi meglio del sistema precedente.
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Addio vecchio Fair Play, ucciso dal virus. L’Uefa lancia il nuovo: spese senza sprechi
Se impedire le spese non è più possibile, si cercherà almeno di imporre tetti a salari e trasferimenti
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