rassegna stampa

Accordo Agnelli-Lotito per sbloccare la Lega. Tavecchio può fidarsi?

Lo juventino all’Eca, il laziale in Consiglio federale. Fassone grande mediatore

Redazione

C’è un accordo che dovrebbe consentire alla Lega di A di eleggere una nuova governance e, in tempi brevi – comunque fissati –, di dotarsi di un nuovo statuto, e al presidente federale Carlo Tavecchio, che il nuovo statuto ha ispirato, di archiviare il commissariamento – voluto a dispetto dei santi – con un bilancio più che dignitoso, come riporta Catapano su La Gazzetta dello Sport.

L’accordo lo hanno siglato due volti noti, un tempo l’un contro l’altro armati: il presidente della Juventus Andrea Agnelli e il presidente della Lazio Claudio Lotito. Cosa ottengono? L’uno la garanzia che le otto società italiane che insieme alla Juventus siedono all’Eca (Milan, Inter, Napoli, Roma, Lazio, Fiorentina, Sampdoria, Udinese) giovedì lo voteranno compatte per la presidenza; l’altro l’obiettivo che insegue da mesi, il ritorno in Consiglio federale: da mercoledì, data in cui è stata convocata una nuova – stavolta decisiva? – assemblea, che potrebbe eleggere Marco Brunelli come presidente di transizione. Ma c’è un terzo soggetto che ha messo insieme i due vecchi nemici: l’amministratore delegato del Milan Marco Fassone, che dall’accordo dovrebbe ottenere un ruolo apicale nella Lega di A che verrà. Fassone è anche l’anello di congiunzione tra i due leader della Serie A e la Figc. È lui che garantisce a Carlo Tavecchio l’impegno della maggioranza della Lega di A a discutere ed approvare già mercoledì – prima di votare per le cariche elettive – le linee guida e i principi base del nuovo statuto. Fassone – assicura – porta in dote al presidente federale tredici società: Juventus, Milan, Lazio, Napoli, Torino, Benevento, Cagliari, Udinese, Crotone, Verona, Atalanta, Genoa e Chievo, l’unica che non abbia firmato la lettera, inviata l’altro ieri a Figc e Coni, in cui si convoca l’assemblea di mercoledì e si tirano in ballo i famosi principi informatori.

Due, particolarmente interessati e non particolarmente entusiasti dell’accordo Agnelli-Lotito. Il primo, il presidente del Coni Malagò, vigila sul funzionamento della macchina federale: "È imminente un incontro con Tavecchio – svela – prima o dopo Spagna-Italia. Nel calcio italiano siamo in impasse per tutta una serie di cose: bisogna uscirne altrimenti si perde la partita". L’altro, non ha usato mezzi termini per dire come la pensa: "Il calcio italiano ha una classe dirigente imbarazzante". Firmato Luca Lotti, ministro per lo Sport.