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Abraham, sveglia o addio

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Mourinho lo difende, ma servono i gol altrimenti la Roma può venderlo

Redazione

Il cuore c’è, le gambe stanno arrivando, il “killer instinct”, invece, finora fa soffrire di nostalgia, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Volendo utilizzare tre istantanee, è questo il momento che Tammy Abraham sta attraversando. Se le cifre stanno inchiodando il centravanti inglese a un rendimento assai inferiore rispetto alla scorsa stagione anche solo parametrata allo stesso numero di partite – come il grafico accanto fa ben comprendere – i tifosi della Roma sono ugualmente autorizzati all’ottimismo, visto che agli attaccanti di razza basta un clic per ritrovare il tempo perduto. Altrimenti, come accade nel calcio, il divorzio è sempre possibile.

Ma la speranza è che stasera contro la Real Sociedad, in una Europa League da vetrina Abraham ritrovi il vento nelle vele dei giorni migliori.

In ogni caso, anche se le cifre dell’andata segnano un chiaro rallentamento rispetto a un anno fa, il 2023 ha fatto registrare dei segnali di progresso che nessuno sottovaluta, men che meno José Mourinho, che ha voluto la squadra a dormire a Trigoria.

Nella seconda parte della stagione serve la migliore versione di Abraham, altrimenti le strade tra lui e la Roma si potrebbero anche dividere. Con un club che deve fare plusvalenze, non è un mistero che dalla Premier League potrebbero arrivare proposte convenienti, con Everton e Aston Villa in prima fila. Prezzo fissato: 75 milioni. Per ora. Perché se tornasse il vero Abraham tutto potrebbe succedere.