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Abraham stende la Dea, Mourinho aggancia Gasp: Roma al quinto posto

Abraham stende la Dea, Mourinho aggancia Gasp: Roma al quinto posto - immagine 1

L’Atalanta è troppo sterile in attacco, basta un gol dell’attaccante. Lo Special One può tornare a sognare la rincorsa Champions

Redazione

L’aggancio in classifica della Roma all’Atalanta è meno virtuale di quanto non dica la partita in più giocata rispetto alla squadra di Gasp, scrive Andrea Elefante su La Gazzetta dello Sport. Perché l’ha battuta due volte in campionato e anche stavolta, pur senza travolgerla come a Bergamo, l’ha meritato: disinnescando le sue qualità migliori e sfruttando al meglio le proprie, lasciando all’Atalanta appena possibile, ovvero dopo l’1-0, un inutile governo della partita (65% di possesso palla) per dedicarsi al killeraggio che preferisce, quello in ripartenza. Perché ha confermato di essere in salute, al contrario della Dea, con il settimo risultato utile di fila. Perché è una macchina che ha trovato un’andatura più regolare una volta solidificata la carrozzeria posteriore: in quattro delle ultime sette gare non ha preso gol. Soprattutto perché Mourinho, che da squalificato può vivere sereno (tre vittorie su tre viste dalla tribuna o dal pullman), oggi ha il centravanti che Gasperini non ha. Tammy Abraham, 13 gol in campionato e 20 in stagione, l’uomo che apre le partite come scatolette: in otto occasioni ha segnato il gol dell’1-0 e una volta di più ha confermato un feeling con Zaniolo che, perlomeno negli episodi, ha deciso la partita esattamente come all’andata. Ecco, appunto, la gara del 18 dicembre: ieri si è come chiuso un cerchio tutt’altro che perfetto per l’Atalanta.  L’approccio alla partita era stato un indicatore chiarissimo di un vento improvvisamente cambiato di nuovo: Roma intensa e aggressiva e Atalanta timorosa, quasi preoccupata di non concedere gli spazi che le erano stati fatali a dicembre.