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La Gazzetta dello Sport

Abraham non si ferma. Pali e traverse lo frenano, ma l’Inghilterra lo chiama

Abraham non si ferma. Pali e traverse lo frenano, ma l’Inghilterra lo chiama - immagine 1

Mezza dozzina di “quasi gol” in 10 gare. "Non si possono spostare i legni?", scrive ironico Tammy. Ma Mourinho stravede per lui

Massimo Limiti

Al di là delle due faccine sbuffanti, ci piace immaginare Tammy Abraham che abbia accompagnato il suo grido di dolore con lo spirito puro del bimbo che si senta defraudato. Domenica infatti, all’ennesimo legno colpito in stagione, aveva scritto sul web: «Per favore, qualcuno sposti pali e traverse. È la sesta volta che in questa stagione che li colpisco». A volte, però, la sorte sembra quasi divertirsi a ripagare in altro modo gli sgarbi che produce. Il c.t. inglese Southgate, infatti, ieri è tornato a convocarlo in nazionale. Una chiamata che mancava dal novembre dello scorso anno e che gli consentirà, adesso, di mettersi in lizza per giocare le due amichevoli contro Andorra e Ungheria. Dopo l’esordio appena ventenne, Abraham ha giocato 6 partite nella propria selezione, segnando anche un gol contro il Montenegro. Ma come ricorda Massimo Cecchini su la Gazzetta dello Sport, a far lievitare l’ottimismo di Abraham c’è anche altro, ovvero la fiducia piena di José Mourinho. Al termine della gara contro l’Empoli, infatti, l’allenatore lo ha santificato con parole inequivocabili: «Ci sono degli attaccanti che se non segnano non fa niente, altri invece se non segnano, danno un contributo pari a zero. Poi c’è chi non segna ed è il migliore in campo e questo è Tammy. Anche stavolta ha fatto una partita tremenda». Se poi il “killer instinct” si sposterà dai legni alla rete, il decollo della Roma potrebbe essere conseguenziale. E conseguenziale potrebbe essere anche la lievitazione del giudizio su Abraham da parte dello staff della nazionale inglese, in vista del Mondiale. La concorrenza in Inghilterra non manca e non è un mistero che giocare in Serie A piuttosto che in Premier League non favorisca certo l’attaccante londinese. Ma il talento di Tammy è evidente anche agli occhi del club che lo ha venduto, pur essendo la Roma ora a goderselo. E pazienza se pali e traverse non potranno essere spostati come chiede.