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La Gazzetta dello Sport

Abraham, ecco la tua notte

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La punta: "Roma mi ha aiutato. Venivo da una stagione difficile Il mio futuro? Penso a vincere"

Redazione

Sarà la prima volta che rimetterà piede in Inghilterra da avversario. E ha voglia di renderla una volta speciale, senza dover per forza pensare al futuro, agli occhi che ha addosso di alcuni club inglesi ed a cosa sarà del suo domani, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. No, Tammy Abraham ha nella testa solo la sfida di questa sera al King Power Stadium, dove cercherà di lasciare ancora una volta il timbro. Sarebbe il 25esimo della stagione, ma soprattutto il primo della sua storia calcistica al Leicester, contro il quale in sei occasioni ha vinto una volta sola. "Tutti conosciamo il valore della squadra di Rodgers — dice il centravanti giallorosso —. So cosa ci aspetta, può essere il giorno perfetto per segnare il primo gol e aiutare la squadra a vincere la partita". Già, perché Mourinho è stato chiaro, la Roma oggi giocherà per vincere. E per riuscirci ha bisogno proprio del miglior Abraham. "Lui per me è l’allenatore perfetto — dice Tammy —. Sa come guidarti e io ho bisogno di uno che sappia motivarmi. Lampard mi dava fiducia, ora sono tornato ad averla con José. Quello che sto facendo qui a Roma mi dà un’emozione incredibile. Venivo da una stagione difficile e tornare a splendere è fantastico. A Roma sono stati chiari e mi hanno aiutato, spero di chiudere la stagione vincendo".

Già anche se poi gli viene chiesto del futuro, di sgombrare il campo da ogni dubbio e di assicurare che nonostante l’interesse dei club inglesi il suo domani possa essere ancora tinto di giallorosso. E Tammy sorride, ma svicola come uno dei migliori attaccanti. "Sono nato e cresciuto in Inghilterra, è normale che qui ci sia interesse per me. Ma io ora penso solo a giocare il mio calcio e a vincere con il Leicester. Sul futuro vedremo".

Quante sfide Al fianco di Abraham dovrebbe giocare Zaniolo, il che aiuterebbe l’inglese ad essere un po’ meno sotto pressione a livello di marcature. "Con Nicolò ci capiamo, con lui in campo mi sento più libero. Giocarci insieme mi fa sentire più me stesso, mi leva pressione e mi aiuta a giocare meglio la partita".