(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) Dopo 19' minuti l'incubo è ancora peggiore di quello della scorsa stagione, quando la più brutta Roma di Luis Enrique ci aveva messo 29 minuti prima di sciogliersi. Quella di Zeman ieri sera è andata oltre, palesando tutte le incertezze di una squadra in balia delle onde: Balzaretti a parte (ieri fuori dopo 34' per febbre alta) non c'è un vero esterno di difesa, Stekelenburg (nove gol subiti in 199' allo Juventus Stadium) ha sbagliato ancora, Lamela sembra destinato a restare un ottimo prospetto (pagato a peso d'oro) e Tachtsidis ha nella lentezza un limite strutturale. E, stavolta, gli stenti delle giornate passate sfiorano l'umiliazione, dove una Roma figlia di errori estivi e di presunzioni attuali affoga nel mare bianconero. E, che forse è la cosa che fa più male, senza un sussulto d'orgoglio e un minimo di personalità.
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«Abbiamo dato il 10% di ciò che vuole Zeman»
(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Dopo 19′ minuti l’incubo è ancora peggiore di quello della scorsa stagione, quando la più brutta Roma di Luis Enrique ci aveva messo 29 minuti prima di sciogliersi.
SPIA ROSSA «Non siamo ancora una squadra vera e si è visto — dice Daniele De Rossi —. È stata una serata storta, non sappiamo neanche cosa sia successo. Di certo, è un campanello d'allarme. Parliamo sempre di progetto e vogliamo continuare a crederci. Ma è arrivato il momento di fare punti». Già, anche perché quelli attuali della Roma sono gli stessi dello scorso anno (ma Luis Enrique aveva giocato una partita «vera» in più). «Questa è una squadra che lavorando può anche competere per il terzo posto — continua il centrocampista —. L'obiettivo minimo, comunque, è tornare in Europa. Le differenze con la Juve? Quella di valori è evidente: loro sono una squadra di campioni, con una mentalità vincente e una ferocia che noi non abbiamo. Tranne in una piccola parte della ripresa, dove hanno rallentato, abbiamo sempre subìto. Se mi sta deludendo Zeman? No, mi delude la Roma, ma non dobbiamo buttare via tutto. E non ho ripensamenti sulla scelta di restare: "chi me l'ha fatto fare" non lo dirò mai, perché qui sto sempre da Dio. Ma non sono rimasto per fare queste figuracce».
COLPA NOSTRA L'unico a salvarsi è stato però un altro romano, Alessandro Florenzi. «Il verdetto è chiaro, visto il primo tempo. Difficoltà a capire Zeman? Abbiamo fatto solo il 10% di quello che ci dice, la colpa è nostra. Adesso dobbiamo ripartire lavorando sodo. Siamo amareggiati, è una sconfitta che non fa bene né a noi, né ai tifosi, che saranno anche più amareggiati di noi». Chiusura con i tweet dei brasiliani. Castan: «Non è andato bene nulla, ma lavoriamo per vincere». Molto più esplicito quello di Marquinhos: «Si perde e si vince tutti insieme». Segnali in vista?
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