Esattamente tre anni. Era l'undici novembre del 2015 quando Walter Sabatini si lasciò andare ad un paragone che forse ad Alessandro Florenzi fece più male che bene: "I giornalisti hanno deciso che non può fare il terzino, ma per me è meglio di Dani Alves. Ve ne accorgete". Adesso è il ruolo che sente più suo. Per Di Francesco - scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport" - è un esterno a tutta fascia, quando può lo usa in attacco, quando serve, cioè quasi sempre viste le condizioni di Karsdorp, lo mette in difesa. Con più tranquillità, visto il rinnovo di contratto e i rapporti più distesi con i tifosi, Florenzi è uno dei punti fermi della squadra ma anche uno di quelli dal rendimento più affidabile.
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A tutto Florenzi, signore di fascia e azzurro ritrovato
Di Francesco a volte lo usa in attacco, ma lui preferisce stare più "basso"
Terminata la partita con la Sampdoria, andrà in Nazionale e il suo sogno è datato 2022. Avrà 31 anni quando ci sarà il prossimo Mondiale: in Brasile non c'era perché Prandelli scelse di non portarlo, in Russia non c'era proprio l'Italia. Prima di tornare a pensarci, da capitano guiderà la Roma nell'ultimo impegno prima della sosta, con uno tra Kolarov e Santon a sinistra. Proprio per l'inserimento di Santon lui e De Rossi sono stati determinanti. Stessa età, si conoscono dai tempi delle nazionali giovanili. In fondo, si può essere fondamentali anche senza essere Dani Alves. Tre anni dopo, Florenzi lo sa più di tutti.
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