Diciamo che la Roma ci è rimasta male, usando un eufemismo, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Perché a Trigoria era davvero già tutto pronto per ripartire e perché la speranza è sempre quella che Giuseppe Conte e il ministro Spadafora possano fare un passo indietro, consentendo gli allenamenti individuali anche all’interno delle squadre. Perché la sensazione è di sentirsi discriminati e perché quelle due settimane in più possono dire tanto per una squadra ferma da quasi due mesi.
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A Trigoria si spera ancora. Era tutto pronto per la fase 2
Tre campi che possono diventare sei. Sanificazione ok, cambiano i lavori fatti a casa. E giovedì c’è la semestrale...
Era tutto fatto, dunque, anche con i moduli per i singoli allenamenti. A Trigoria, infatti, ci sono tre campi dedicati per la prima squadra, ma volendo si sarebbero potuti utilizzare anche gli altri tre (l’Agostino Di Bartolomei e i due dedicati al vivaio). Con sei campi e la possibilità di dividere i 28 giocatori in gruppi da 4-5 (in tutto sei) le distanze di sicurezza e il rispetto del protocollo sarebbe stato garantito. Anche perché, volendo, c’era pure l’opzione di dividere la seduta in due, con tre gruppi la mattina e tre il pomeriggio (lavorando così solo sui campi della prima squadra). Nel frattempo proprio in queste ore Trigoria dovrebbe essere sanificata un’altra volta, mentre ai giocatori tra oggi e giovedì verranno completati i tamponi. A loro, allo staff tecnico ed alle loro famiglie.
Intanto, ovviamente, cresce anche l’attesa per la pubblicazione della semestrale, che avverrà giovedì prossimo e che svelerà lo stato di salute attuale dei conti giallorossi. Doveva essere pubblicata il 30 marzo scorso, è stata posticipata proprio a causa del coronavirus. Sarà un primo indicatore importante anche per Dan Friedkin, che aspetta di vedere i numeri per valutare.
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