rassegna stampa

A Gervinho l’Oscar delle occasioni fallite

(Gazzetta dello Sport – L.Bianchin) Un campionataccio, praticamente un film muto anni Venti: il ritmo è lento, c’è al massimo un colpo di scena in 90 minuti e il colore dominante è il bianconero.

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(Gazzetta dello Sport - L.Bianchin)Un campionataccio, praticamente un film muto anni Venti: il ritmo è lento, c’è al massimo un colpo di scena in 90 minuti e il colore dominante è il bianconero. All’estero più o meno ci vedono così e forse hanno ragione, eppure in questi mesi c’è stato da divertirsi. Una volta Cana ha segnato in bicicletta da centro area come se Piola si fosse reincarnato in Albania, Laxalt per una sera è sembrato Cristiano Ronaldo e all’ultima Obinna si è regalato una gioia: doppietta in campionato, non succedeva dal 2011. In Serie A c’era ancora Eto’o e in Libia Gheddafi.

I dati Opta di stagione, ottenuti elaborando ogni tiro, ogni passaggio, ogni tackle, offrono classifiche a richiesta. Ce n’è una per tutti, si può sapere anche chi è il lider maximo per partite vinte (primo da solo, Pogba), gol da fuori area (Iturbe-Balotelli 6-6) e duelli aerei vinti (Denis in volata su Savic). Certo, non sono cifre che cambiano una carriera, però alcune graduatorie sono significative, altre divertenti. Tevez è il migliore per tiri in porta, dettaglio che certifica l’impatto da diavolo della Tasmania sulla A. Rafael comanda per parate, confermando che i punti di forza del Verona sono l’attacco e l’approccio di Mandorlini, al massimo lo stadio e la corsa di Romulo, certo non la difesa. Cassano invece ha finito da numero uno di occasioni create e cross, giustificando l’ambizione mondiale: non sarà un maratoneta ma nessuno come lui fa spuntare palle-gol dall’erba.

PREMIO CALLONI  Le classifiche divertenti iniziano con le occasioni sprecate. Non si è mai tenuto il conto ufficiale ma Robinho per anni è stato un leader riconosciuto, forte del suo magistero nel liscio a centro area. La notizia è che ha un erede. Gervinho dribbla per due, corre per tre ma sbaglia per quattro: 20 palle gol non concretizzate. 

PREMIO INZAGHI  Prandelli la scorsa settimana in Gazzetta: «Se un attaccante fa 20 fuorigioco di rientro, qualcosa non va». L’uomo ha una sua coerenza: il primo per fuorigioco della Serie A 2013-14 è stato Gilardino, escluso dal listone dei pre-convocati per il Brasile. Prandelli secondo estratto: «Non avremo attaccanti centrali». Qui qualche dubbio c’è: Ciro Immobile ha segnato 20 gol in area, più di Toni, Palacio e tutta la A. 

PREMIO WILE COYOTE  In omaggio all’animale dribblato sedici volte a puntata da Beep Beep. Allan dell’Udinese ha giocato 33 partite e ha subito 72 dribbling, molti più dei 59 di Magnanelli. Obiezione: Allan è in crescita, ha fatto un buon campionato. Infatti il brasiliano è così: lo puoi dribblare, ma se arriva vicino alla palla sono guai. È primo per tackle vinti davanti a Vidal, Parolo e Juan Jesus.

PREMIO GOICOETXEA Come Andoni, famoso per un fallo più che per un gol. Appunto, il primo per falli fatti è Hetemaj, finlandese del Chievo, un tipo strano. Un giorno si è fatto tagliare i capelli da Thereau, gioca con il 56 perché è l’anno di nascita di papà e quando ha dovuto scegliere l’appartamento ha rifiutato la classica villa da calciatore: meglio un (piccolo) bilocale in centro. E la stranezza, questa volta? È sul podio anche per falli subiti.