Lacrime e sorrisi, tutto in meno di 24 ore, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Sarebbe populistico mettere alla gogna i calciatori della Roma, molti dei quali ieri erano insieme alla festa di compleanno di Una, figlia di Edin Dzeko. Quelle che pesano, invece, sono le parole dello stesso attaccante, così come quelle di Paulo Fonseca: "Perché la Roma non vince? Perché manca qualità", ha risposto il centravanti, mentre il tecnico ha ammesso: "Sono preoccupato. Nel primo tempo i giocatori hanno perso la testa. Non è una questione tecnica o tattica".
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2020, l’inverno nero. La Roma rallenta e Fonseca ammette: “Sono preoccupato”
Dalle critiche di Dzeko al blitz di Petrachi: è crisi aperta. Friedkin mette tutti sotto esame
Nelle ultime 7 partite del 2019 la Roma ha ottenuto 5 vittorie e 2 pareggi (17 punti) con 18 gol fatti e 5 subiti. Nelle prime 7 del 2020 l’esito è stato di 2 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte (7 punti) con 10 reti segnate e 13 subite. Se non è crisi, è solo perché l’Atalanta negli ultimi due turni casalinghi ha perso con la Spal e pareggiato col Genoa, pur stando in ogni caso davanti per scontro diretto e differenza reti complessiva.
Ovvio, però, che le parole di Dzeko non siano state apprezzate dalla dirigenza. Più complessa è l’analisi dei temi di Fonseca, che oggi parlerà alla squadra, su cui comunque esercita una forte leadership. Ieri, infatti, si era sparsa voce di un colloquio avuto da Petrachi con i giocatori a fine partita. La dirigenza lo ha smentito, spiegando solo che all’intervallo il d.s., a titolo personale, sia sceso per manifestare malumore alla squadra alla sua maniera. Ecco, proprio il suo stile "urlato" sembra piacere poco sia ai giocatori sia ai vertici del club, che non lo identificano con quello "stile Roma" che si vuole perseguire.
Infatti, se Pallotta ieri ha contattato la dirigenza, mostrandosi deluso e sorpreso dalla prestazione, ciò che conta è il futuro. La Roma ha un piano A e un piano B, a seconda se si arrivi o meno in Champions. Così il futuro nuovo proprietario, Dan Friedkin metterà tutti sotto esame. Anche l’ultimo mercato, in cui gli innesti di Perez, Villar e Ibanez sono solo "di prospettiva" perché le cessioni hanno avuto la consistenza del miraggio, impedendo l’arrivo dei veri desideri del tecnico: Mertens, Pedro o Shaqiri.
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