rassegna stampa

Zeman «Roma tra le grandi»

(Il Tempo – M.De Santis) Non chiedetegli percentuali, proclami, divisioni tra titolari e panchinari, richieste di nuovi acquisti e pareri su come se la sta passando l’arcinemica Juve. 

Redazione

(Il Tempo - M.De Santis) Non chiedetegli percentuali, proclami, divisioni tra titolari e panchinari, richieste di nuovi acquisti e pareri su come se la sta passando l'arcinemica Juve. Zdenek Zeman è contento. Dei giocatori che ha a disposizione, di quelli che sono appena arrivati, di come procedono gli addestramenti e del quadro generale della situazione. Tanto che il boemo, pur non facendosi sfuggire promesse, da Irdning lancia lì una frase che alle orecchie degli uditori non romanisti può sembrare una minaccia o la segnalazione di un pericolo in arrivo. «Questa Roma può fare un buon campionato e competere con tutti». Tutti, nessuno escluso.

Merito anche degli ultimi acquisti: «Destro, e Balzaretti Piris sono tre giocatori che possono fare tanto per noi e sono contento di averli qui. Sono felice che con Balzaretti, un giocatore cercato da tutti sul mercato, siamo riusciti a chiudere un'operazione che tanti altri club non hanno condotto in porto. Ora non me la sento di dire che questa sia la rosa più forte che abbia mai avuto a disposizione, ma è innegabile che sulla carta mi piace molto».

La felicità zemaniana spazia da un argomento all'altro. «Sono soddisfatto - ammette il boemo - di come abbiamo lavorato finora. In questi giorni abbiamo un po' di problemini, ma è normale averli durante la fase di preparazione. Tutti i giocatori stanno abbastanza bene, anche quelli che sono arrivati all'ultimo momento. Stanno facendo un lavoro differente dagli altri, ma sono in buone condizioni. Se manca qualcosa in difesa? Io sono già contento così, poi se si riesce a migliorare lo si può sempre fare in tutti e i reparti. Ripeto, però, che la situazione attuale mi va benissimo». Così come a Zeman va benissimo Osvaldo: «Per me è un giocatore importante e io punto sui giocatori importanti. Non si può dire che sia incedibile, perché il mercato è pieno di calciatori che passano per incedibili e poi sono stati venduti, ma oggi per me è un titolare. Può, come Destro, sia giocare da punta centrale che esterna. Magari Mattia è un pochino più mobile».

Lo stesso discorso vale per Stekelenburg: «È un ottimo portiere e non ho mai pensato di cederlo. Ce lo abbiamo e ce lo teniamo stretto. Ha saltato due partite solo perchè ha avuto dei problemi a una coscia e ha iniziato a lavorare dopo Lobont. Non posso dire che è il titolare, così come non lo si può dire neanche di Totti. Per me lo sono tutti, poi si vedrà partita per partita». Come si vedrà per il ruolo di De Rossi: «Ci sono situazioni in cui può esserci utile da mediano centrale e altre da mezzo destro o mezzo sinistro. Dipenderà, come sempre, da quello che vogliamo fare noi, dagli avversari e dalla gara. Pensavo molto peggio, ma ho trovato Daniele in ottima forma. Tanto che si è già aggregato al gruppo che ha incominciato a lavorare molto prima di lui». A Zemanlandia, comunque, c'è e ci sarà sempre un occhio di riguardo per i giovani. «Ho grossa fiducia in Romagnoli - confessa l'architetto dell'erigendo parco giochi romanista- sta facendo molto bene e può far parte della rosa definitiva. Lucca, invece, è straniero, deve ancora adattarsi e avrò bisogno di un pochino più di tempo per valutarlo». Nonostante la felicità zemaniana, non ci può essere rosa senza spine. Una di quelle della Roma attuale riguarda la pattuglia di «indesiderati» lasciata a Trigoria. L'unica parolina al riguardo è per spiegare che l'appiedamento di Heinze «è una scelta tecnica e tattica».

Un'altra, solo momentanea, riguarda il lavoro ancora a scartamento ridotto per Dodò. «Mi aspettavo che fosse con i compagni dal primo giorno - ammette Zeman - purtroppo ha ancora dei problemi legati al suo lungo infortunio. Mi auguro che rientrerà al più presto perché, per me, é un giocatore importante». Tutti importanti e tutti titolari. Benvenuti nella felice democrazia zemaniana.