(Il Tempo - A.Austini) È l’ora. Ecco la notte che ha sognato per tredici anni di esilio, lui insieme alle migliaia di romanisti che lo hanno aspettato e accolto di nuovo come il Messia. Zeman riparte dall’Olimpico, e stavolta ci sono in palio i primi punti della stagione da strappare al Catania di Maran. L’emozione del debutto si mischia a tanto altro nei pensieri del boemo, schietto e ficcante come sempre quando si trova davanti a un microfono. «Per ora sto bene - dice nella conferenza della vigilia - mi sento a casa. Sono tornato e vorrei fare tante cose per i tifosi. Spero di trasmettere emozioni: io voglio la gente allo stadio che si diverte». Stasera si presenteranno in cinquantamila: restano in vendita posti nelle due tribune. In quella vip si siederà il vice-presidente Tacopina in rappresentanza della proprietà americana, aspettando il cda in programma domani a Trigoria. Zeman vuole regalare al pubblico una vittoria all’esordio che alla Roma manca dal 2007, «ma - avvisa - non sono soddisfatto del lavoro dell’ultima settimana, c’era troppo caldo».
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Zeman lancia la sfida
(Il Tempo – A.Austini) È l’ora. Ecco la notte che ha sognato per tredici anni di esilio, lui insieme alle migliaia di romanisti che lo hanno aspettato e accolto di nuovo come il Messia.
Il temporale annunciato stasera potrebbe dare un mano. I fulmini, intanto, li ha lanciati di nuovo il boemo verso i «soliti noti». «Conte? Il processo sportivo è diventato mediatico. Una volta - attacca Zeman - se uno si permetteva di dire certe cose veniva deferito e squalificato. Conte non ha mai spiegato cosa ha detto o fatto negli spogliatoi. In Italia se uno denuncia non è credibile e se non parla scatta l’omessa denuncia, quindi è difficile valutare. La Juve sempre acida con me? Non solo il perché, continuo a dire che io dormo tranquillo, loro poco... ». La replica stizzita arriva dall’ad bianconero Marotta: «Ormai Zeman è diventato stucchevole». Adesso arriva il momento di sfidare sul campo la Vecchia Signora. «Obiettivo scudetto? Io devo e voglio crederci - assicura il boemo - ma lo si deve dimostrare con i fatti. Quest'anno si parte tutti da zero».
Il mercato dice che la Roma potrebbe aver scalato delle posizioni, ma non è finita e Zeman sembra preparato a una possibile cessione. «In tutte le società - spiega - è importante mantenere gli equilibri economici, quando non si riesce bisogna fare qualche sacrificio. La Roma li farà? Non lo so, non conosco i conti». I maggiori indiziati, oltre a Borriello, sono Stekelenburg e Bojan. Sull’olandese il tecnico è criptico. «È uno dei migliori portieri d'Europa, poi non vuol dire che non si possa giocare senza di lui. Il mercato è aperto può succedere di tutto, comunque ora ho due ottimi portieri. Goicochea sarebbe un buon investimento per la rosa, non è detto che debba parare subito per noi. Lo avevo visto lo scorso anno e indicato al Pescara, a me piace».
E se arriva lo farebbe subito giocare. Perché Zeman non ha paura di scommettere, neanche sul giovane Nico Lopez probabile titolare stasera ma ancora da svezzare. «Lui e Lamela sono allo stesso livello nel senso che finora hanno capito poco. Lamela deve acquisire i tempi e gli spazi della giocata. Totti? È tornato a giocare come 13 anni fa e se all'epoca Di Francesco ha segnato 11 gol credo che quest'anno aiuterà Pjanic a fare tanti gol e Balzaretti a giocare negli ultimi metri come accadeva con Candela». Ricordi e speranze si mischiano. Bentornati a Zemanlandia.
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