rassegna stampa

Zampa: “Ho pianto come un bambino Uno così nasce ogni mille anni”

"Alla faccia dei tifosi della Roma, o pseudo tali, che criticano Totti. Considerarlo un ferro vecchio è una bestemmia"

Redazione

Piangere, urlare e dire gol. Il telecronista tifoso Carlo Zampa ha emozionato emozionandosi davanti allo show di Totti. Per lui quasi un fratello, per molti eterno fuoriclasse, per qualcuno giocatore al capolinea e per la Roma un grosso punto interrogativo.

Andiamo con ordine: Totti entra e segna, lei che fa?

«Ho visto la palla andare dentro, in quel momento c’era il pareggio, poi ho visto Francesco correre sotto la Sud e ho realizzato la magia. In 22 secondi, di gioco effettivo forse 4, un record assoluto».

Poi la doppietta su rigore ed è scoppiato in lacrime.

«Ho pianto come un bambino. Per me Francesco vale più di Totti, il suo valore umano supera la grandezza del fuoriclasse. È stato un sogno, una delle pagine più belle che ho vissuto da cronista. Penso che si pentirà chi non è venuto allo stadio».

È stato un pianto d’addio?

«Spero di no, le lacrime erano per la grande emozione. Purtroppo la vicenda del contratto sta portando danni all’immagine della Roma, la società non lo capisce e così offusca il lavoro straordinario che sta facendo Spalletti, che ha ridato alla squadra la speranza di arrivare terza. Poi Francesco ha messo la bolla papale sulla Champions. Con Garcia sarebbe stato un miracolo l’Europa League» .

Cito dalla sua telecronaca: "Alla facciaccia vostra". Di chi?

«Dei tifosi della Roma, o pseudo tali, che criticano Totti. Considerarlo un ferro vecchio è una bestemmia. Ne nasce uno ogni mille anni e sarà Totti pure tra cento anni, se ne parlerà ancora. Non ce l’avevo con Spalletti, ma con chi considera finito il capitano. Non va normalizzato Francesco, è la storia e merita un altro anno. Spalletti oggi ci dà la speranza di vincere qualcosa il prossimo anno e Totti potrebbe alzare un trofeo: sarebbe il modo migliore per chiudere la carriera».

E se invece finisse così?

«Non è un bel finale. Pallotta gli ha detto "decidi tu", lui ha deciso e allora perché non si firma? Se è "decidi tu quello che voglio io" non ha senso. Mi viene l’orticaria a parlare della Juve, ma Agnelli si era esposto con Del Piero, potevi essere d’accordo oppure no, ma era tutto chiaro. Qui no. Qualcuno pensava che non fosse calciatore? Pallotta non credo possa dirlo. Se sbagliava il rigore lo lapidavano? Il suo futuro non può dipendere dalla singola giocata e non voglio pensare che sarebbero stati più contenti se avesse sbagliato il penalty. Non può esistere il retro pensiero, così come non si può non fargli il contratto. È già offensivo che se ne parli».

In passato Totti l’aveva già fatta piangere?

«Ho pianto per la Roma il giorno della vittoria dello scudetto, al gol di Batistuta e a fine partita. Ieri in zona mista ho abbracciato Francesco, come nel giorno del tricolore fuori dallo spogliatoio. Un abbraccio tra fratelli».

Meriterebbe di essere titolare con il Napoli?

«Si merita solo di essere considerato calciatore a tutti gli effetti, è il rispetto che lui chiede per quello che è: Francesco Totti».

(E. Menghi)