rassegna stampa

Via le barriere, ma non subito

Al capo della Polizia Gabrielli il mandato di ripristinare la "normalità" all'Olimpico

Redazione

Nessuna indicazione, perché per eliminare le barriere all’interno delle curve dello stadio Olimpico, serve un punto fermo. Quello che nella mattinata di ieri è stato fissato dal ministro dello Sport Lotti, artefice dell’incontro andato in scena al Viminale alla presenza delle delegazioni di Roma e Lazio. Il presidente Lotito, insieme alla dirigenza giallorossa composta da Baldissoni e Gandini, hanno ascoltato con soddisfazione le motivazioni che hanno spinto Lotti e il ministro dell’Interno Minniti a districare la matassa di un problema che l’impianto capitolino si trascina da più di un anno e mezzo. L’ammissione pubblica arrivata da Lotti nel pomeriggio non lascia spazio ad ulteriori dubbi: «Sono molto soddisfatto dell’incontro. La rimozione delle barriere all’interno dei settori dello stadio Olimpico è una delle prime questioni che ho affrontato come ministro dello Sport. È stato un lavoro impegnativo, ma oggi (ieri ndr) è stato avviato un percorso condiviso per giungere a una soluzione».

Se dovessero registrarsi nuovi incidenti, la situazione tornerebbe di attualità sul tavolo delle istituzioni, intenzionate a compiere il primo passo versoi tifosi con una tempistica ancora da definire ufficialmente (ma non prima del derby di ritorno del 5 aprile). Per questo è stata scartata l’ipotesi di iniziare il processo attraverso un passaggio preliminare che avrebbe previsto l’abbassamento parziale delle barriere: una condizione che sarebbe servita a poco, considerando la ferrea posizione intrapresa dai gruppi organizzati della curva sud romanista decisi a tornare sugli spalti solo di fronte alla rimozione totale delle vetrate. Quindi la possibilità concreta di un cambiamento in tempi relativamente brevi dipenderà soltanto dalle risposte che arriveranno nelle prossime settimane. Con un occhio di riguardo alle situazioni ritenute più spinose, il controllo delle forze dell’ordine si concentrerà principalmente sulle norme di pubblica sicurezza in vigore nell’impianto. Sarà tassativamente vietato sostare nelle aree riservate al passaggio dei mezzi di soccorso, unica condizione in grado di far scattare la «contestata» sanzione del cambio posto.

(A. Serafini)