Qualcuno si era illuso che l’arrivo della Var avrebbe risolto le controversie del calcio. E invece, 180 minuti dopo il fischio d’avvio della nuova stagione, siamo tutti qua a discutere se il fallo su Perotti andava sanzionato con il rigore (evidentissimo), oppure se sia un caso che alla Juve già in fuga dopo due giornate, siano stati dati due rigori contro: che senza la Var l’arbitro non avrebbe mai dato. Ed è tutto giusto il ragionamento di Buffon sulla nuova tecnologia, sulla morte del calcio, se non fosse che a farlo è proprio il capitano della Juve: sempre lei. La discussione di fatto si è solo spostata, stiano sereni gli alimentatori di veleni. Ma è chiaro che un problema di fondo c’è, ossia trovare il modo di utilizzare la Var in maniera che le partite non diventino noiosi spezzatini e il nuovo mezzo tecnologico non sia il nuovo protagonista di questo sport.
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Var, ma non è la soluzione di tutti i mali
Discussione aperta sulla tecnologia che quest'anno aiuta gli arbitri
Comunque polemiche a parte i primi verdetti della stagione non si allontanano molto da quelli che erano i pronostici della vigilia: Juve in fuga con il Napoli incollato, l’Inter che sta lì nonostante la spocchia di Spalletti e i 70 minuti imbarazzanti dell’Olimpico e il Milan che si conferma dopo un mercato faraonico. A sorpresa c’è la Samp tra le quattro a punteggio pieno, mentre all’appello manca la Roma che i pronostici davano comunque un passo più dietro. Di Francesco lascia all’Olimpico quel pizzico di fortuna che gli aveva consegnato i tre punti a Bergamo, ma il suo lavoro si vede e in prospettiva può stare sereno. Certo, vederla nella colonna destra della classifica fa un certo effetto. La Lazio al contrario si riscatta dopo l’opaco pareggio all’esordio con la Spal (ieri primo successo dopo 49 anni con l’aiuto della Var) e porta via tre punti importanti da Verona: non ha entusiasmato, ma serviva vincere e lo ha fatto. Tutta in salita per Pioli: dopo due gare la sua Fiorentina è a quota zero.
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