rassegna stampa

Una Roma più americana

(Il Tempo – A. Austini) – Pallotta si compra un altro pezzo di Roma. La banca inizia a defilarsi. All’orizzonte c’è un altro investitore pronto a immettere risorse nel progetto per costruire un futuro sempre più in grande.

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(Il Tempo - A. Austini) -Pallotta si compra un altro pezzo di Roma. La banca inizia a defilarsi. All’orizzonte c’è un altro investitore pronto a immettere risorse nel progetto per costruire un futuro sempre più in grande.

Il club giallorosso cambia ancora assetto e di certo non si ferma qui. Da ieri c’è un fatto nuovo annunciato dalla Roma e da Unicredit. Pallotta, attraverso la sua Raptor, ha acquistato il 9% delle quote in mano alla banca nella controllante diretta del club, la Neep Roma Holding SpA, proprietaria del 78% di As Roma. Quindi tecnicamente ora sono tre i proprietari: il consorzio americano al 60%, Pallotta in prima persona con un ulteriore 9% e Unicredit che scende al 31%. Contestualmente il presidente giallorosso ha acquistato, attraverso una società associata a quella con cui ha comprato il club nel 2011 insieme agli altri tre soci Usa, i crediti vantati dalla banca nei confronti della Roma, scaturiti dai due prestiti (per complessivi 50 milioni) concessi al momento della vendita. Tradotto: quei debiti ora sono verso il proprietario. E la cosa non può che aiutare nella gestione finanziaria, anche se restano le pendenze sugli altri prestiti correnti: factoring e quant’altro.

L’operazione ha comportato la riscrittura dei patti parasociali, in cui ora entra la Raptor: Unicredit, come ulteriore passo di disimpegno, si svincola dall’obbligo previsto dagli accordi precedenti di partecipare all’ulteriore tranche di aumento di capitale di 20 milioni prevista a seconda dei fabbisogni del club. Quindi la quota della banca è destinata a diluirsi ancora. I primi 80 milioni sono già finiti nelle casse di Trigoria attraverso i finanziamenti soci in conto futuro aumento di capitale, per adesso convertiti solo a livello della Neep: il nuovo capitale della controllante sale a 160 milioni, mentre per la ricapitalizzazione di As Roma si dovrà ancora attendere.

Non è escluso che Pallotta voglia far coincidere il prossimo passaggio tecnico con l’arrivo del nuovo socio. Tramontata l’ipotesi Al Qaddumi, non si è arrestato il lavoro della Morgan Stanley incaricata di scovare un partner strategico in giro per il mondo, capace possibilmente di aprire nuovi fronti commerciali per la Roma.[...]

Nessuna trattativa è confermata, ma di manifestazioni di interesse ce ne sono almeno due-tre. Rumors portano al gruppo russo controllato dai fratelli petrolieri ceceni Bazhayev: di recente hanno comprato in Sardegna la gestione fino al 2037 del Forte Village. Si muovono anche investitori cinesi e, attraverso intermediari, una cordata mista formata da un costruttore italiano e una società straniera con sedi a New York e Londra. Questi ultimi due interlocutori sarebbero però interessati a prendere il controllo della Roma, lasciando a Pallotta la gestione della società che verrà costituita per la costruzione dello stadio. Lo stesso proprietario dei terreni di Tor di Valle, Luca Parnasi, reciterà un ruolo da protagonista.[...]