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Il Tempo

Una Roma da rifare

LaPresse

Fonseca al capolinea: Sarri è in pole per sostituirlo ma deve liberarsi dalla Juve. Serve l’ennesima rivoluzione sul mercato per provare a tornare in Champions

Redazione

I cocci da raccogliere. E un umore che più a terra non si può. La stagione della Roma si è sostanzialmente chiusa sotto i colpi del Manchester United, dopo aver accarezzato per un tempo intero la concreta possibilità di giocarsi la finale di Europa League. Come un brusco risveglio da un sogno, il 5-0 rifilato dagli inglesi ai giallorossi in 45 minuti per chiudere sul 6-2, rappresenta il punto di non ritorno per Fonseca e per gran parte di questa Roma. Il volo di rientro da Manchester è stato lungo e cupo, scrive "Il Tempo". Il tecnico portoghese, uscito in serata da Trigoria accompagnato dal suo agente, non si capacita della dinamica della partita e sa di essere ormai spacciato. Resta da difendere il malinconico settimo posto, poi inizierà l'ennesima rivoluzione giallorossa. Sarri, il favorito, o chi per lui sarà il decimo allenatore in altrettanti anni a sedersi sulla panchina più difficile d’Italia (parla la storia), una valanga di giocatori sono sul mercato, altri saranno tentati da club con maggiori ambizioni, qualcuno bisognerà necessariamente comprarlo per provare a tornare in Champions.

Il suo agente è in stretto contatto con Tiago Pinto: ieri nuova chiamata. Il toscano, allettato dalla proposta romanista, deve però liberarsi dal contratto con la Juve e il tira e molla sulla penale da 2.5 milioni che i bianconeri devono pagargli per annullare il rinnovo di un altro anno di contratto, rischia di andare per le lunghe. E poi c'è il Tottenham che ha inserito Sarri in una short list di candidati. Insomma è una concreta possibilità, ma ancora da finalizzare.

Intanto i Friedkin preparano un nuovo aumento di capitale da almeno 150 milioni di euro che andrà a coprire un’altra maxi-perdita nel bilancio d’esercizio e continuano a iniettare soldi nel club per far fronte alle spese: ad aprile altro finanziamento soci da 10,5 milioni, a cui si aggiunge un prestito bancario da 6 milioni. A marzo l'indebitamento netto del club è salito a 265,5 milioni. Insomma la Roma costa e "brucia" soldi.