Adesso la rincorsa è tutta in salita. L'ennesima sconfitta contro una diretta concorrente per la zona Champions costa cara alla Roma di Fonseca, quinta a meno due da Atalanta e Juventus (i bianconeri hanno una gara da recuperare) e con il fiato sul collo di Napoli e Lazio distanti soltanto un punto, come riporta Il Tempo.
rassegna stampa
Una rincorsa tutta in salita
Il ko subito all'Olimpico contro il Milan suona come l'ennesimo rintocco di una campana che rischia di lasciare i giallorossi fuori dall'Europa
Il ko subito all'Olimpico contro il Milan suona come l'ennesimo rintocco di una campana che rischia di lasciare i giallorossi fuori dall'Europa che conta per il secondo anno consecutivo: ad allarmare il popolo romanista, oltre al risultato arrivato domenica scorsa, è l'approccio mentale dei giocatori che sembrano dissolversi davanti alle prime difficoltà. Gli avvii choc contro Milan, Lazio e Napoli sono soltanto i sintomi più evidenti di un blocco psicologico che intacca il giudizio su una squadra che a un mese dall'inizio del girone di ritorno era terza in classifica. Sintomi che diventano patologici se tradotti in numeri: dopo quasi due anni sulla panchina giallorossa, su 21 confronti a disposizione Fonseca ha ottenuto solamente tre vittorie contro una big - considerando il successo sulla Juve B dello scorso maggio - e nessuna di queste è arrivata durante l'attuale stagione.
Una tendenza preoccupante, che a lungo andare potrebbe pesare sull'umore del gruppo: secondo alcuni elementi infatti l'intensità degli allenamenti sarebbe troppo bassa per una squadra impegnata ogni tre giorni, che spesso si ritrova con le pile scariche ben prima del 90'. Ora però il rischio da scongiurare ad ogni costo è quello di staccare la spina: spesso nel calcio rincorrere è più sfiancante che essere inseguiti, e per Fonseca non potrebbe esserci problema più grande che affrontare l'ultima parte di stagione con una squadra stremata dal punto di vista mentale.
Oltre alla tenuta fisica e psicologica, va considerata anche la poca elasticità dimostrata dal tecnico nel cambiare in corsa la propria strategia tattica. Contro squadre in grado di gestire il possesso palla la Roma si affida troppo spesso alle ripartenze di Mkhitaryan o Pellegrini, diventando prevedibile e semplificando il compito delle difese avversarie. Una serie di tematiche che si ripropone ciclicamente ogni volta che i giallorossi perdono punti contro una big. Finora la Roma ha sempre dimostrato di sapersi rialzare dopo ogni scivolone: se ci riuscirà anche stavolta, Fonseca potrà dire di aver centrato il proprio obiettivo (e un quarto posto che farebbe scattare il rinnovo contrattuale in automatico per il portoghese).
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