(Il Tempo) - Il lavoro sfiancante di questi giorni a Riscone con Zeman non gli ha tolto la forza per spedire messaggi alla Roma: «Servono i campioni per vincere» dice a chiare lettere per stimolare i dirigenti.
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Totti attacca. Il capitano deluso dalla Roma
(Il Tempo) – Il lavoro sfiancante di questi giorni a Riscone con Zeman non gli ha tolto la forza per spedire messaggi alla Roma: «Servono i campioni per vincere» dice a chiare lettere per stimolare i dirigenti.
Reazioni? Per ora nessuna, ma è inutile dire che ai piani alti della società non hanno gradito visto che le strategie sono altre. A nove mesi dall'ultima conferenza stampa Totti parla e fa rumore, a modo suo, tra battute efficaci e lapsus che diventano gaffe.
Come procede il ritiro?«Il lavoro è faticoso, sapevo a cosa andavo incontro perché ho avuto Zeman 13 anni fa. Sicuramente ci aiuterà in vista del campionato».
Davvero giocherà da esterno? «Il ruolo non è definito. Nella prima amichevole ho provato da esterno, la prossima volta potrei fare il centravanti... Certo, giocare da esterno è dura: Zeman vuole che si facciano tanti tagli in profondità e io non ho le caratteristiche per quel tipo di lavoro».
Quanto è distante la Roma da Juventus, Milan e Inter? «Siamo un pochino al di sotto. Da qua ad agosto spero che si facciano acquisti importanti per avvicinarci a loro anche se il dottor Sabatini ha detto che la Roma non farà grandi colpi. Ma la speranza è l'ultima a morire». E lei chi comprerebbe? «I nomi non li faccio, quando li ho detti in passato non si sono mai avverati. E poi li sapete su per giù: sono nomi importanti, però da quanto ho saputo, non verranno. Aspettiamo però, perché con i grandi campioni si vincono gli scudetti. La realtà dei fatti è quella».
Accetterebbe un altro anno di transizione?«No, non mi va bene anche perché, conoscendola, non so quanto la piazza abbia voglia di aspettare un altro anno. I tifosi sono come noi che scendiamo in campo sempre per vincere. Lo stesso vale per i dirigenti, credo. L'organico è abbastanza buono però c'è sempre da migliorare». (...)
Cosa pensa della tournée in America?«Penso sia doveroso per la Roma americana farsi conoscere in quei posti. Ma con i risultati fai prima, penso...».
Un suo compagno di squadra su cui scommette? «Osvaldo può fare un grandissimo campionato. Conosce Zeman, ha le caratteristiche per giocare in questo modulo. Poi è bravo tecnicamente e sta bene».
Si aspettava l'arrivo di Zeman?«No, da quanto sapevo erano altre le scelte. Per me va bene, almeno pure quest'anno posso dire che non l'ho scelto io l'allenatore... ».
Il lavoro del tecnico può colmare il gap con le grandi?«È importante fino ad un certo punto, sono i giocatori che vanno in campo. Lui ti può dare una percentuale minima come tanti altri allenatori. Zeman è scomodo? Spero di no, altrimenti neanche si parte!».
Con lui i panchina segnerete più gol?«Giocare in verticale è la cosa migliore: hai più possibilità di fare gol. Questo non significa che voglia andare contro Luis Enrique, anzi. Con Zeman penso che 80-90 gol li segneremo».
E lei quanti?«A 20 ci arrivo... anche da vecchio! Sempre se sto bene e gioco».
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