Una Roma più «umile», con tre difensori puri e solo un terzino di spinta. A questo sta pensando Spalletti per arginare la potenza dell’attacco laziale e, più in generale, per ritrovare gli equilibri smarriti. Quindi è assai probabile che domenica il tecnico tornerà alla difesa da lui ribattezzata «a tre e mezzo», già sperimentata con successo nei big-match con Inter e Napoli. Ma stavolta il ruolo ibrido dovrebbe spettare a Rudiger e non a Juan Jesus, finito indietro nelle gerarchie del toscano, con BrunoPeres a presidiare l’altra corsia e Perotti pronto a scalare sulla linea dei centrocampisti. Il dubbio principale riguarda il lato del campo che Spalletti riterrà più pericoloso: Rudiger messo a destra incrocerebbe soprattutto i tacchetti di Keita, col problema di lasciare sul lato opposto Bruno Peres contro FelipeAnderson, peraltro nella fascia meno gradita al brasiliano della Roma.
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Torna la retroguardia a “tre e mezzo” con Ruediger spostato sulla fascia
Spalletti, per arginare la potenza dell'attacco laziale, starebbe pensando ad una difesa composta da tre centrali puri e solo un terzino di spinta
Ecco perché non si può escludere che alla fine sia Rudiger a partire nel ruolo di terzino/centrale sinistro. Il resto della formazione è pressoché scontato: Strootman e DeRossi in mediana, Nainggolan qualche metro più avanti, Salah e Perotti a supporto di Dzeko. L’allenatore chiederà agli esterni d’attacco un contributo importante nei ripieghi e al Ninja di soffocare il palleggio di Biglia. Dando per scontato un atteggiamento prudente di Inzaghi, la vera domanda che si sta facendo Spalletti è sul tipo di partita da impostare: meglio tenere il pallino o chiedere alla Roma di aspettare a sua volta la Lazio?
(A. Austini)
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