La sconfitta non ammette repliche, tanto che il gruppo romanista sfila via in assoluto silenzio dalla zona mista dell’Olimpico. Totti esce per primo, seguito dai brasiliani e da Kevin Strootman, l'unico che davanti a microfoni e telecamere torna a parlare della partita. Anche di fronte alla delusione, l'olandese mostra la solita lucidità: «Un duro colpo, inutile girarci intorno. La Lazio è stata più brava di noi e ha meritato di vincere la partita e vi dico subito che non è un problema fisico o di atteggiamento. Non ci sono scuse, noi siamo professionisti pagati bene e dobbiamo essere sempre pronti». Non è tempo quindi di parlare del ritorno: «Dopo una batosta e meglio giocare subito, adesso c'è il Napoli e poi un passo alla volta penseremo al resto. Possiamo rimontare? Certo, altrimenti avrei fatto gli auguri alla Lazio per la finale. Basta parlare, dobbiamo dimostrare sul campo che siamo superiori».
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Strootman: «Ora zitti e li aspettiamo al ritorno»
L'olandese non cerca alibi e si concentra sui prossimi impegni della Roma, compreso il ritorno
Con grande onestà Strootman commenta anche il nervosismo registrato nella ripresa a causa dell' atteggiamento dei raccattapalle, troppo lenti nel far riprendere il gioco: «Si e vero, ma certamente non me la posso prendere con dei ragazzini, loro non c'entrano nulla. Magari sono incazzato con chi gli dice di farlo». Un ultimo riferimento viene spedito ad una parte dei tifosi laziali, sporcati dai buu razzisti indirizzati a Rüdiger: «Li ho sentiti e Antonio è stato bravo a non rispondere. Per fortuna non credo fossero tanti a farlo e sinceramente di queste cose se ne dovrebbero occupare le società o la federazione».
(A. Serafini)
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