rassegna stampa

Strinati: «Questa tempistica è anomala»

Il professore sulla vicenda stadio: "La Soprintendenza avrebbe dovuto muoversi molto prima, sin dal 2014 quando si è iniziato a parlare del progetto giallorosso"

Redazione

«Questa tempistica della Soprintendenza è un’anomalia». Non usa mezzi termini Claudio Strinati, professore e soprintendente del Polo museale romano per 18 anni. La questione dell’avvio dell’iter da parte della Soprintendenza alle Belle Arti per l’apposizione del vincolo monumentale sull’ippodromo di Tor di Valle continua a tenere banco fra studiosi e esperti. «La Soprintendenza avrebbe dovuto muoversi molto prima, sin dal 2014 quando si è iniziato a parlare del progetto Stadio», dice ancora Strinati.

Professore, come spiega questa anomalia?

«Non la spiego. Mi limito a ravvisarla. Capisco che la Soprintendenza si pronuncia nel momento in cui viene interpellata. E lo è stata sin dall’inizio. È all’inizio che avrebbe dovuto parlare chiaro: leggo di “pareri”. La Soprintendenza non emana pareri, ma provvedimenti, che devono essere confermati dal ministro competente. Il parere della Soprintendenza può trasformarsi in vincolo: il vincolo è un decreto. Confesso di non aver seguito questo progetto dello Stadio se non attraverso gli organi di informazione, quindi, non posso esprimere giudizi di merito sul progetto in sé. Ma certo che è assai strana, un’anomalia strana».

(F.M. Magliaro)