rassegna stampa

Stadio vuoto e blindato, la paura nelle strade

Controlli serrati e allarme per l’arrivo dei supporter stranieri gemellati con i biancocelesti. I tifosi di Roma e Lazio confermano lo sciopero delle curve

Redazione

Poche decine di tifosi inglesi sono già arrivati a Roma. Gli altri spagnoli (meno di dieci) sono a spasso per la città. E i polacchi, quelli che sulla carta potrebbero mostrare l’umore più caldo, ancora non sarebbero stati visti gironzolare. Stanno con gli occhi sgranati e attenti gli oltre mille operatori delle forze dell’ordine che fanno parte del dispositivo messo in campo per il derby di calcio Roma-Lazio (ore 15 allo stadio Olimpico). Le operazioni di bonifica dell’area intorno sono iniziate già l’altra sera e stamattina andranno a regime con la rimozione dei veicoli nella zona rossa. Particolare attenzione ai vari ponti presenti vicino all’impianto. Controlli anche in centro e nelle stazioni. Vigilato il Tevere con la polizia fluviale.

La preoccupazione è aumentata per l’allarme della Questura sull’arrivo di hooligan stranieri. Tra le tifoserie monitorate, di estrema destra e gemellate soprattutto con i laziali, oltre a quella del West Ham (che sono andati a pernottare nella zona della stazione Termini), gli Ultrà Sur del Real Madrid e i polacchi del Wisla Cracovia. Questi ultimi autori di violenze assieme ai "colleghi" romani al derby di maggio. cancelli saranno aperti alle 13 di domani. Dalle 10 saranno rimossi i veicoli in sosta, i cassonetti e i cestini dei rifiuti. Stop al traffico, eccetto residenti, taxi e ambulanze, dalle 12 in alcune strade. Soppresse pure tre fermate dei mezzi pubblici. In vista del derby saranno schierati anche reparti mobili, pattuglie in abiti civili per evitare eventuali episodi di illegalità, squadre di artificieri e unità cinofile. A monitorare le operazioni elicotteri della polizia e dei carabinieri.

Oggi la giornata sembra particolare. Non solo per il confronto tra le squadre. Ma soprattutto per lo scontro tra tifoserie e prefetto Franco Gabrielli e questore Nicolò D’Angelo, contro la rivoluzione avviata delle curve dell’Olimpico per renderlo più sicuro (spalti divisi in settori da barriere e corridoi per consentire l’accesso dei eventuali soccorsi, e rispetto dall’assegnazione dei posti). I supporter hanno annunciato lo "sciopero delle curve". I numeri degli spalti dicono molto sulla temperatura bassa (sotto zero) degli animi sportivi. Oltre alla presenza certa di circa 800 steward, secondo la previsione i paganti saranno 35 mila ma i presenti 30mila (24 mila abbonati di cui alcuni assenti per scelta più 11mila biglietti venduti tra cui i 2600 della Lazio divisi tra 300 in Nord, 100 in Monte Mario e il resto nei distinti). O forse meno.

Quanti andranno a stare nelle Curve Nord e Sud? Si dice che si vedrà solo una manciata di affezionati. Il resto dei romanisti si raduneranno di mattina fuori dall’hotel della squadra. Poi si divideranno tra un campo sulla Tiburtina oppure andranno a vedere la partita in tv.

Nei giorni scorsi Gabrielli era stato chiaro: «Lo stadio, per quanto qualcuno lo consideri una zona franca, è un luogo di pubblico spettacolo. Nulla di tutto questo ha carattere punitivo, ha il carattere precipuo di affermare, anche nelle curve, il rispetto delle regole. Ho condiviso - aveva proseguito il prefetto - e continuo a condividere queste misure, continuo a sostenere che solo se ci sarà un diverso modo di atteggiarsi del tifo potranno essere riviste, ma non si pensi che il gioco sia del tipo "non rientriamo finché non togliete le barriere". Se questo è l’atteggiamento, di derby senza curve ne vedremo in maniera industriale».

(F. Di Chio)